Morto allievo maresciallo dei carabinieri che si era sparato: donati gli organi

Non ce l’ha fatta l’allievo della Scuola Marescialli dei Carabinieri di Firenze che si era sparato nella notte tra venerdì e sabato usando la pistola in dotazione. Il militare dell’Arma è morto oggi. La famiglia ha dato il proprio consenso all'espianto e alla donazione degli organi del giovane. Secondo l'Arma il gesto sarebbe da ricondurre a motivi sentimentali.
Come detto il carabiniere si sarebbe puntato l’arma d’ordinanza alla testa e avrebbe fatto fuoco. Il fragore dello sparo è risuonato nella notte di venerdì nella caserma di Careggi e così il ragazzo è stato soccorso e trasportato d’urgenza al nosocomio toscano dove per almeno 48 ore ha lottato tra la vita e le morte. Le sue condizioni però erano apparse subito disperate. La notizia ha gettato nello sconforto i familiari – tempestivamente avvisati della situazione e precipitatisi al capezzale del giovane – e fatto piombare nel dolore gli amici più cari.
Una vicenda che segue di pochi giorni quella altrettanto drammatica che ha visto vittima Claudio Marcolin, 52enne, agente in servizio al Commissariato di Chioggia e residente a Piove di Sacco, che venerdì si è ucciso sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza. Il corpo del militare è stato trovato giovedì sera dagli agenti della polizia stradale all’interno della sua auto, nella zona industriale del comune padovano, non lontano dall’abitazione in cui viveva, da solo, al piano di sotto dello stesso stabile in cui risiede anche il fratello.