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Intossicazione alimentare Campobasso

Morte per intossicazione a Campobasso, il marito e papà delle vittime è vigile: “Penso solo a loro”

È vigile e in miglioramento Gianni Di Vita, marito e padre delle due donne morte a Campobasso per una intossicazione alimentare: “Sono concentrato su quello che mi è accaduto, sto pensando solo a loro”.
A cura di Ida Artiaco
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È in fase di miglioramento Gianni Di Vita, l'ex sindaco di Pietracatella, in provincia di Campobasso, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Spallanzani di Roma per una sospetta intossicazione alimentare, la stessa che è risultata fatale alla moglie, Antonella Di Ielsi, e alla figlia 15enne, Sara. I decessi delle due sono avvenuti a poche ore di distanza al Cardarelli di Campobasso, dove si erano recati tutti e tre nei giorni successivi alla viglia di Natale dopo aver accusato sintomi generici. Poi, dopo essere state dimesse due volte, il rapido peggioramento delle condizioni delle due, che ha portato alla loro morte.

"Pur rimanendo ricoverato nel reparto di Rianimazione, è vigile", si legge in una nota dell'istituto Spallanzani dove l'uomo è ricoverato. In ospedale anche oggi "proseguono gli accertamenti per definire le possibili cause". Continua ad essere ricoverata in reparto ordinario, a scopo precauzionale, l'altra figlia del paziente, le cui condizioni "sono buone".

Proprio Di Vita ieri aveva parlato al telefono con un giornalista di Dentro la Notizia, la trasmissione in onda su Canale 5 e condotta da Gianlugi Nuzzi. "Sto bene, sono in miglioramento e va bene così. Sono concentrato su quello che mi è accaduto, sto pensando a mia moglie e mia figlia. Io penso solo a loro e all'altra mia figlia, che ho a cuore ed è la mia vita", sono state le poche parole che è riuscito a pronunciare. Intanto, proseguono le indagini per cercare di capire cosa sia successo nei giorni precedenti al Natale a questa famiglia molto conosciuta di Pietracatella, mentre la procura ha iscritto nel registro degli indagati cinque medici della struttura sanitaria con le ipotesi di omicidio colposo e lesioni colpose come atto dovuto.

Gli inquirenti hanno sequestrato il cibo presente in casa che Gianni, la moglie e le figlie avrebbero consumato prima della vigilia. Ci sarebbero cozze, baccalà e dei funghi, confezionati e certificati. I campioni sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico del Molise e al Policlinico Gemelli per le analisi. Nelle ultime ore, però, la polizia sta verificando anche una seconda pista, legata a una possibile contaminazione accidentale di farine. Alcune settimane fa, infatti, in un mulino che produce farina e riconducibile a familiari del capofamiglia, si sarebbe svolta una disinfestazione contro la presenza di topi. Gli inquirenti stanno valutando se possa essersi verificata una contaminazione con veleno topicida. Ma al momento si tratta solo di ipotesi.

Intanto, i familiari delle due donne decedute hanno nominato stamattina i loro legali, sono gli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese. Come primo atto dopo la nomina questi ultimi hanno incaricato, in vista dell'autopsia, un loro consulente, si tratta del medico legale di Pisa Marco Di Paolo e successivamente nomineranno anche un gastroenterologo. Le autopsie sui corpi di Sara Di Vita, 15 anni, e di sua mamma, Antonella Di Ielsi, 50 anni, saranno effettuate domattina alle 9 all'ospedale Cardarelli dal medico legale incaricato dalla procura, la pugliese Benedetta Pia De Luca, e dal gastronterologo abruzzese Francesco Battista Laterza.

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