Morta dopo aver assunto ecstasy, la 16enne sarebbe stata abusata da un 40enne
Ci sarebbe una svolta nelle indagini sulla morte di Ilaria Boemi, la 16enne morta questa estate sul lungomare di Messina, stroncata da una dose di Mdma. Dopo le tre ragazze finite in manette alcuni mesi fa, la Squadra mobile di Messina, ha fermato altre due persone: un 31enne e un 40enne. Le accuse sono di spaccio di sostanza stupefacente e violenza sessuale. Più specificamente, secondo la ricostruzione della Polizia, il trentunenne, messinese, avrebbe venduto la droga che ha provocato la morte per arresto cardio-circolatorio di Ilaria. L’altro arrestato è "ritenuto responsabile anche di violenza sessuale oltreché di cessione di sostanze stupefacenti a minore", dicono dalla Questura. Entrambi sono stati raggiunti dall’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Gip di Messina, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica che ha coordinato le attività d’indagine.
Il caso della morte di Ilaria Boemi
Nei mesi scorsi erano state fermate anche tre ragazze, due minorenni e una maggiorenne, che sarebbero state coinvolte nella cessione dell’ecstasy a Ilaria. Gli inquirenti avevano già ricostruito le ultime ore di quel sabato 9 agosto, quando Ilaria inviò un sms per cercare la sostanza e di come, questa, fosse poi arrivata a lei tramite altre due giovani, che gliel’aveva venduta in un bar di Sant’Agata. Gli agenti hanno però fatto un passo ancora indietro, individuando chi, per primo, aveva l’MDMA, chiudendo il cerchio attorno al 31enne. Come detto, nel registro degli indagati compre anche la figura di un quarantenne. L’uomo avrebbe approfittato di Ilaria e della sua amica minorenne per tentare degli approcci sessuali, approfittato della situazione di incoscienza delle minorenni, nonostante Ilaria stesse già visibilmente male.