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Morta a 17 anni cadendo dal catamarano, il capitano: “Sono distrutto. Sono a disposizione degli inquirenti”

Andrea Ravagnin, il 35enne comandante del catamarano coinvolto nell’incidente costato la vita sabato scorso ad Anna C.: “Sono sconvolto, distrutto. Non mi do pace per quello che è successo. Conoscevo bene Anna e la sua famiglia. Voglio capire anche io come possa essere accaduta una simile tragedia”.
A cura di Davide Falcioni
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"Non riesco a dormire da sabato. Sono sconvolto, distrutto. Non mi do pace per quello che è successo. Conoscevo bene Anna e la sua famiglia. Voglio capire anche io come possa essere accaduta una simile tragedia". A parlare è Andrea Ravagnin, il 35enne comandante del catamarano coinvolto nell’incidente costato la vita sabato scorso ad Anna C., la 17enne di Malcontenta caduta in acqua mentre il natante era ancora ormeggiato a Venezia. Stando a quanto accertato la giovane era salita per la prima volta a bordo come aiutante "marinaia" ma era sprovvista di un regolare contratto di lavoro. Ravagnin, assistito dagli avvocati Augusto Palese e Davide Vianello Viganò dello Studio Palese, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. L'uomo – che era presente sull'imbarcazione e avrebbe cercato di salvare la giovane – dovrà anche rispondere di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Ravagnin gestisce un’attività turistica in laguna: escursioni e feste private a bordo di un’imbarcazione che utilizzava stabilmente, sebbene non di sua proprietà, per il trasporto di piccoli gruppi di turisti. Sabato, durante una di queste uscite, si è consumato il dramma. Secondo i primi riscontri della Capitaneria di porto, Anna sarebbe stata invitata a bordo in vista di una possibile futura collaborazione, data la sua grande passione per la nautica. Una prassi, pare, già seguita in passato anche per altre persone. Tuttavia, la giovane era priva di un contratto e questo sarà uno dei nodi centrali delle indagini coordinate dalla magistratura. Il Codice della Navigazione prevede infatti la possibilità per i minori di salire a bordo di imbarcazioni, purché con il consenso dei genitori. Diverso, però, il discorso quando chi sale a bordo deve anche ricoprire delle mansioni. Un dettaglio che sarà verificato dagli inquirenti insieme alla dinamica dell’incidente, ancora avvolta da molte incertezze.

Stando alla testimonianza dello stesso Ravagnin, al momento dell’incidente si trovava al timone. Si sarebbe accorto solo all’ultimo istante di quanto stava accadendo: "Mi sono girato e l’ho vista cadere in acqua. È stato un attimo. Prima parlava con i turisti, si stava intrattenendo in modo cordiale, parlava quattro lingue". Le immagini delle telecamere di sorveglianza nei paraggi hanno fissato gli istanti dell'incidente e il tentativo della giovane di salvarsi dopo essere inciampata sul ponte e caduta in laguna. La 17enne è riemersa, come risulta dal video in mano ai magistrati, e ha cercato di risalire il fianco del catamarano, aiutata da una turista a bordo, che è caduta a sua volta in laguna. A quel punto, la corda si è è agganciata all'elica in movimento e lo strappo ha riportato sott'acqua la ragazza.

"Questa tragedia ha stravolto la mia vita", ha aggiunto Ravagnin. "L’unica cosa che posso fare ora è mettermi completamente a disposizione degli inquirenti. Anche io voglio che venga fatta piena luce su quanto accaduto".

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