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Morbillo, aumentano i casi nel mondo. Ma i pediatri italiani rassicurano: “Al momento nessuna allerta”

L’intervista di Fanpage.it al dottor Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), che ha spiegato perché al momento nel nostro Paese non si può parlare di allerta morbillo dopo i dati di Unicef e Oms: “Ecco perché ora possiamo stare tranquilli”.
Intervista a Dott. Rocco Russo
coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip).
A cura di Ida Artiaco
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Nel mondo i casi di morbillo sono aumentati dell'80% nei primi due mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. È quanto è emerso la scorsa settimana dopo che l'Unicef ha pubblicato un rapporto i cui numeri si associano all'allarme lanciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: 23 milioni di bambini hanno saltato l'appuntamento vaccinale nel 2020, quasi 4 milioni in più rispetto all'anno precedente. E in Italia? Fanpage.it lo ha chiesto al dottor Rocco Russo, coordinatore vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (Sip), che ha spiegato perché al momento nel nostro Paese non si può parlare di allerta morbillo.

Dott. Russo, cosa ci dicono i numeri di Oms e Unicef sul morbillo? 

"Il discorso è questo: noi abbiamo avuto zero casi di morbillo nel periodo tra marzo e novembre del 2020. Ciò significa che dopo che è iniziata la pandemia non sono stati segnalati più casi. Teniamo presente che già a gennaio e febbraio del 2020 avevamo 52 e 42 casi rispettivamente, a marzo sono calati a nove e da aprile fino a dicembre abbiamo avuto zero casi. Questa però non è una grande vittoria, ma una mezza sconfitta, perché in questo modo abbiamo accumulato nel tempo soggetti suscettibili che non è che si sono protetti con il vaccino ma hanno evitato il contatto con il virus perché il sistema di distanziamento, unito all'uso della mascherina e all'isolamento per evitare la diffusione del Covid, hanno impedito il contatto con il virus e quindi il contagio".

E poi cosa è successo?

"È ovvio che questo comporta che nel momento in cui si abbassa l'attenzione sui meccanismi che sono alla base della protezione contro Sars-Cov-2, automaticamente noi riprenderemo ad avere un aumento dei casi anche di morbillo e ci troveremo a gestire in corso di pandemia anche focolai di epidemie da morbillo. Questa è la previsione globale di quello che potrebbe succedere. Ma al momento non abbiamo questo dato italiano".

I genitori italiani possono, dunque, stare tranquilli?

"Si, ora non c'è nessuna allerta. Ma quel dato globale che Unicef e Oms hanno dato è implicito che venga traslato pure nella nostra realtà. Noi al momento abbiamo un gran numero di soggetti suscettibili. Se il virus si presenterà troverà terreno fertile e quindi avremo, mi auguro in maniera molto graduale, anche brevi epidemie. Su un terreno arido come quello attuale, basta una piccola scintilla affinché scoppi un incendio".

Secondo l'Oms tutto questo dipende dal crollo delle vaccinazioni. È d'accordo?

"Sul crollo delle vaccinazioni c'è il dato di uno studio pubblicato sul Lancet che ha fatto vedere che a livello globale nei primi mesi della pandemia c'è stato un calo delle coperture vaccinali in generale. Nel periodo che va da febbraio/marzo fino a maggio e giugno scorsi, un po' per il contraccolpo della pandemia, un po' perché gli operatori sono stati spostati sulla campagna vaccinale Covid unito al timore dei genitori a vaccinare i figli, automaticamente c'è stato un calo delle coperture vaccinali che fortunatamente però nei mesi successivi sono state recuperate.

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Anche noi come Sip abbiamo dei dati circa l'andamento delle coperture vaccinali che si sono avute prima dell'entrata in vigore della legge sull'obbligo vaccinale, prima della pandemia e in corso della pandemia. Noi sappiamo che la legge sull'obbligo ci ha permesso di recuperare tantissimo, ad esempio per il morbillo abbiamo recuperato più di 5 punti percentuali. Siamo partiti dal'87,35% del periodo precedente all'obbligo al 92% circa di quello precedente la pandemia. L'esavalente più o meno ha retto, tanto è vero che in corso di pandemia abbiamo perso nella fascia pediatrica fino 24 mesi solo 1 punto percentuale. Dopo c'è stato è vero un leggero calo per il morbillo ma l'onda d'urto ha retto, soprattutto per questa fascia d'età".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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