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Molise, il caso della dottoressa abortista che non può prendere il posto dell’attuale responsabile

La ginecologa Giovanna Gerardi pratica l’interruzione di gravidanza ben prima del dottor Mariano, acclamato dai giornali come “l’ultimo dottore non obiettore in Molise”. Lui dovrebbe andare in pensione, ma l’Asrem continua a posticipare e a indire bandi ridicoli dove si offre un contratto a tempo determinato, in sfregio ai diritti donne, sia della dottoressa Gerardi, sia delle cittadine molisane.
A cura di Stela Xhunga
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"L’ultimo ginecologo non obiettore del Molise", titolano i giornali, ma non è vero. Michele Mariano, 69 anni, ginecologo all'ospedale Cardarelli di Campobasso, non è l’ultimo ginecologo del Molise non obiettore, e soprattutto non è mai stato l’unico. Accanto a lui, a sostituirlo nei giorni in cui non opera presso l’Unità "Centro regionale per la procreazione responsabile, la contraccezione e le malattie sessualmente trasmesse" c’è Giovanna Gerardi, ginecologa non obiettrice di coscienza ben prima di lui, assunta dall'ospedale Cardarelli tramite la legge 194 già nel 2001. Da quel momento però tutti i riflettori sono andati su lui, Mariano. Lo affianca nell'ombra dal 2009, anche adesso che lui sarebbe già dovuto essere in pensione.

Gerardi ha chiesto di subentrare a Mariano il 10 aprile 2021, ma la Regione Molise, commissariata nel 2007 per disavanzi e fallimenti nella sanità, anziché raccogliere la sua candidatura, ha preferito rimandare per ben tre volte il pensionamento del dottor Mariano, pensando bene di indire un bando e offrire un contratto determinato. Risultato? Come prevedibile, nessuno dei pochi medici non obiettori che operano nella sanità pubblica ha risposto. Un flop annunciato, forse voluto, uno schiaffo in pieno volto alle donne i cui diritti vengono calpestati, a partire da colei che da oltre vent'anni garantisce il diritto all'aborto delle donne molisane. Ma nessuno sembra accorgersene.

Entrambi in corsia, lui "star" sui giornali, lei nell'ombra

"Niente ferie, niente riposi. Estate e inverno. Ogni giorno", solo, a praticare interruzioni di gravidanza, riporta il Manifesto. Falso. Il dottor Mariano opera l’IVG due giorni a settimana, nei giorni restanti, per un totale di 18 ore settimanali, a praticare l'IVG c'è la dottoressa Gerardi, ufficialmente sua sostituta già dal 20 gennaio 2009.

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E ancora, il dottor Mariano sarebbe stato costretto a rinviare per ben due volte la pensione per via delle direttive ministeriali che consentono di "trattenere in servizio i dirigenti medici anche in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza". Falso. Il pensionamento viene rinviato per motivi di natura forse personale, forse di carriera, non c’entrano nulla con la necessità di garantire i "livelli essenziali di assistenza", in questo caso, l’applicazione della legge 194/78 – IVG. Da Repubblica a il Manifesto, passando per gran parte dei media nazionali, nelle scorse settimane sono apparsi articoli al limite dell'agiografia, dove Mariano è dipinto "in trincea", insostituibile, al punto che, "se manca lui, in tutto il Molise non si può applicare la legge 194", in un articolo apparso su un sito di informazione locale indipendente, l’Officina dei giornalisti, aveva confidato "di aver chiesto all’azienda sanitaria di restare in qualità di libero professionista o dipendente ma, in ogni caso, toccherà a loro trovare la formula più giusta".

La mail che inchioda l'Asrem

Tramite posta certificata il 10 aprile 2021, all’apertura del bando indetto dall’Asrem, la dottoressa Gerardi ha espresso formalmente la sua disponibilità a subentrare al dottor Mariano, per continuare a tutelare il diritto ad abortire delle donne molisane. Rivolgendosi a tutti gli uffici competenti e alle persone preposte al ruolo di accogliere la sua richiesta e provvedere a garantire un servizio sanitario essenziale, la dottoressa Gerardi scriveva:

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Per motivi tuttora ignoti, la candidatura per il naturale subentro è finita nel dimenticatoio.

Chi fa carriera in Molise?

"Chi fa aborti non fa carriera: trovatemi un primario che ne faccia. In Italia c’è la Chiesa, e finché ci sarà il Vaticano che detta legge questo problema ci sarà sempre" ha detto in un’intervista Mariano. Vero. E questo vale soprattutto in una Regione come il Molise, dove l’IVG si pratica in una sola struttura pubblica, l'ospedale Cardarelli di Campobasso, il resto è dirottato sulle strutture private. "Scegliere di interrompere una gravidanza è un diritto delle donne quindi garantire questo servizio è fondamentale" ha ribadito recentemente Mariagrazia La Selva, presidente della Commissione per la Parità e le Pari Opportunità e del centro antiviolenza Liberaluna. "Le donne sia che sono vittime di violenza che non che decidono di interrompere la gravidanza hanno bisogno di essere eseguite".

Rimangono però delle domande: perché un medico abortista donna non fa carriera? Chi si occupa dell’assegnazione dei posti di lavoro e delle cariche dirigenziali negli ospedali molisani? Perché, puntualmente ogni anno, si pubblicano bandi irricevibili che creano condizioni ideali per giustificare un sistema di nomine ad personam? Sembra incredibile ma l'Ospedale Cardarelli, designato come centro dell'unità di crisi durante l'emergenza Covid-19, ha un solo primario, il primario di Ortopedia. Quello di Chirurgia Generale se n'è andato in segno di protesta per la gestione a dir poco "fantasiosa" delle terapie intensive da Covid-19. Un primario, una pletora di facenti funzione di primari, e il dottor Mariano.

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