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Migranti, Viminale autorizza lo sbarco dei 450. Salvini: “E’ una vittoria politica”

Nella notte tutti i 450 migranti da giorni in attesa al porto di Pozzallo su una nave della Guardia di Finanza e su una di Frontex sono stati fatti scendere: una parte di loro verrà ricollocata in Germania, Spagna e Portogallo.
A cura di Davide Falcioni
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L'ok allo sbarco dei 450 migranti che da giorni erano in attesa di poter raggiungere la terra ferma a bordo di una nave della Guardia di Finanza e di una Frontex è arrivato ieri intorno alla mezzanotte, quando dal Viminale è arrivato il via libera e i richiedenti asilo sono potuti scendere nel porto di Pozzallo, dove sono stati immediatamente smistati verso Spagna, Portogallo e Germania, cioè gli altri paesi dell'Unione Europea che hanno dato disponibilità ad accoglierne 50 ciascuno, decisione che è stata salutata con l'esultanza di Matteo Salvini che – dalla Russia, dove ha assistito alla finale dei campionati mondiali di calcio – ha dichiarato: "E' una vittoria politica". Fino alla decisione del Ministero degli Interni il pattugliatore della Guardia di Finanza Monte Sperone e la Protector di Frontex erano rimasti ormeggiati nelle acque di Pozzallo in attesa di nuove disposizioni. Solo a bambini, donne e persone bisognose di assistenza medica era stato consentito di scendere, su decisione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La Guardia Costiera ha riferito di 43 donne e 14 minori in salvo a terra nel pomeriggio di ieri, mentre il governo metteva in campo una trattativa con altri paesi UE.

L'attesa per i compagni di viaggio si è dunque prolungata mentre Conte cercava soluzioni condivise con altri paesi, mentre l'allarme per le condizioni dei migranti – costretti a rimanere a bordo, in una giornata torrida e in condizioni certamente non ottimali dopo un lungo viaggio – veniva lanciato anche dal sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, che ha più volte dato la disponibilità ad accogliere i profughi in città: "A bordo ci sono persone, non merci. C' preoccupazione per l'incertezza sulla situazione di chi resta sulle navi ed anche la nostra consolidata capacità organizzativa  messa a dura prova", ha spiegato. "Le situazioni createsi precedentemente erano diverse – ha detto il primo cittadino – perché maggiormente programmabili. Arrivano indicazioni di approntare in tempi ristrettissimi forniture di viveri e medicinali, ma vorremmo capire come procedere nella maniera più corretta possibile. Ho anche avuto un contatto con il capo di Gabinetto del Ministro degli Interni, il prefetto Piantedosi, per concordare un incontro a Roma – continua il sindaco – ed ho avuto rassicurazioni che il Ministro segue con attenzione le esigenze della città ed ha delle proposte da sottoporci".

Nel frattempo un gruppo di operatori della Chiesa, 110 al momento, hanno sottoscritto un appello alla Confederazione Episcopale Italiana contro "una sempre più dilagante cultura del rifiuto, paura degli stranieri, razzismo, xenofobia; cultura avallata e diffusa persino da rappresentanti di istituzioni". "Sono diversi -scrivono – a pensare che è possibile essere cristiani e, al tempo stesso, rifiutare o maltrattare gli immigrati".

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