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Migrante afghano dalla Svizzera all’Italia insospettisce agenti, era ricercato per stupro

Il cittadino afghano era accusato in Inghilterra e aveva lasciato il Paese raggiungendo poi l’Italia attraverso Francia e Svizzera. Lo strano percorso ha insospettito gli agenti che hanno approfondito le ricerche su di lui scoprendo la verità.
A cura di Antonio Palma
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Non è raro trovare alla frontiera italiana migranti senza regolare permesso o documenti validi ma il tragitto tutto particolare dalla Svizzera verso in nostro Paese di un 24enne afgano doveva avere sicuramente qualcosa di anomalo. Proprio grazie a questa particolare circostanza, infatti, gli agenti si sono insospettiti e con una semplice ricerca online hanno scoperto che in realtà l'uomo fuggiva dalla giustizia essendo accusato di stupro di gruppo in Gran Bretagna. Il 24enne, che aveva diverse false identità, è risultato essere tra le persone più ricercate della contea del Kent, dove è accusato di aver sequestrato e violentato, insieme ad altri, tre ragazze minorenni nella città di Ramsgate il 18 settembre 2016.

L'uomo era stato fermato alla frontiera di Como-Chiasso come irregolare e portato all'Hotspot di Taranto per l'identificazione e il ricollocamento. Era sprovvisto di documenti e aveva dichiarato agli agenti di chiamarsi Afgan Jamal Khan. Dal foto-segnalamento, però, sono emerse a suo carico altre identità e una segnalazione quale richiedente asilo inserita dalla Gran Bretagna nel 2009 a nome di Hamidy Rafiullah. A questo punto con una ricerca su google gli agenti  hanno scoperto le pagine del sito ufficiale della polizia del Kent, in Inghilterra, e un sito di informazione locale grazie ai quali hanno capito da cosa fuggiva l'uomo.

Il giovane nei mesi scorsi avrebbe abbandonato l'Inghilterra con mezzi di fortuna attraversando Francia e Svizzera per raggiungere infine l'Italia. Il cittadino afghano quindi è stato arrestato dalla Digos sulla base di un mandato di cattura europeo  e trasferito prima al Centro identificazione ed espulsione di Brindisi e poi condotto al carcere della stessa città dove ora è a disposizione dell'autorità giudiziaria per la convalida ed il successivo procedimento di estradizione in Gran Bretagna.

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