“Mia figlia annega” poliziotto sente le urla e salva bimba di 10 anni: “Non la vedevo ma mi sono tuffato”

“Aiuto, mia figlia annega”, le urla disperate di una donna hanno sconvolto un tranquillo pomeriggio di giugno sulla spiaggia di Jesolo. In pericolo una bimba di 10 anni trascinata via improvvisamente dalla corrente del mare mentre nuotava con una amichetta. Momenti di panico che potevano trasformarsi in tragedia ma grazie al tempestivo intervento di un poliziotto fuori servizio, Ivan Francescon, la piccola è tornata a riva sana e salva.
L’episodio giovedì scorso, poco dopo le 13, all’altezza della spiaggia libera lungo l’arenile del faro. L’agente, un poliziotto in servizio al reparto prevenzione crimine della questura di Padova, stava passeggiando col suo cane al guinzaglio quando ha sentito le urla disperate di un mare. Pur non vedendola, non ci ha pensato sue due volte e si è tuffato dirigendosi poi verso gli scogli dove aveva visto un altro bagnante che correva in quella direzione.
“Ho sentito l'urlo della donna ma non vedevo il punto in cui si trovava la piccola, poi però osservando un bagnante che correva sopra la diga ho nuotato in quella direzione. Ad afferrarla è stato dapprima l'uomo che era corso giù dalla diga ed era riuscito a prenderla. Poi però gli è sfuggita di mano mentre io l'ho tenuta e cercavo di alzarle la testa perché restasse fuori dall'acqua” è il racconto del poliziotto che al Corriere del Veneto ha ricostruito quei drammatici momenti.
Un salvataggio tutt’altro che facile a causa della corrente e del vento che hanno messo in difficoltà anche il poliziotto fuori servizio che ha rivelato: “Sono andato un paio di volte sott'acqua anche io”. Fortunatamente in suo aiuto sono accorsi altri bagnanti compreso il padre della minore. L’agente ha chiesto loro di rimanere dove toccavano con i piedi per fare da leva.
“Altri due uomini mi hanno raggiunto, uno di loro era il papà della bambina. Abbiamo fatto catena uno con l'altro così da sorreggerci a vicenda. In quel modo non andavo più al largo e riuscivo a tenere la bambina, che poi ho portato a riva” ha raccontato ancora l’agente, rivelando: “I genitori non finivano più di ringraziarmi”
“Senza quel poliziotto in riposo a Jesolo con la famiglia, il suo altruismo, la sua abitudine professionale a difendere la gente, forse oggi piangeremmo un’altra bambina morta in mare. Così non è. Ne siamo felici e altrettanto grati all’Agente Ivan Francescon, della Questura di Padova” ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.