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Matteo Messina Denaro

Messina Denaro comprò un Rolex per la cresima del figlioccio, nei messaggi scriveva: “Sono a Palermo”

Si indaga sull’acquisto del Rolex effettuato da Matteo Messina Denaro per fare un regalo al figlio di Bonafede e Lancieri, i coniugi che quotidianamente lo ospitavano a casa. Possibile, infatti, che sia stato lo stesso boss a recarsi in gioielleria per comprare l’orologio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha vissuto per almeno 7 anni una vita normale, sostenuto anche da una rete di fiancheggiatori che piano piano sta crollando. Sono stati diversi gli arresti effettuati dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni: i primi arresti hanno riguardato Andrea Bonafede, l'uomo che gli aveva ceduto l'identità da presentare in pubblico, il medico Alfonso Tumbarrello e l'autista Giovanni Luppino. Poche settimane dopo, le forze dell'ordine hanno fermato anche Rosalia Messina Denaro, sorella del boss che per lui manteneva i contatti con gli affiliati di Cosa Nostra. Nella giornata odierna, le autorità hanno arrestato altre due figure importanti nella latitanza di Messina Denaro.

Si tratta dei coniugi Emanuele Bonafede e Lorena Lancieri che fino a qualche giorno prima dell'arresto hanno ospitato il boss nella loro abitazione, permettendogli anche di incontrare persone ancora da identificare lontano dagli occhi indiscreti delle forze dell'ordine. Secondo quanto appurato dalle indagini, marito e moglie conoscevano la vera identità del capo di Cosa Nostra che quasi ogni giorno si recava a pranzo e cena nella loro casa di Campobello di Mazara.

Considerato "uno di famiglia", Messina Denaro aveva anche fatto da padrino di cresima al giovane figlio della coppia arrestata. L'11 gennaio del 2017, il latitante aveva disposo l'acquisto di un orologio di lusso da regalare al ragazzo del valore di 6.300. Il Rolex è stato comprato in una gioielleria del centro di Palermo.

Di quei soldi si parla anche in alcuni pizzini riguardanti la contabilità delle casse di Cosa Nostra e conservati dalla stessa Rosalia Messina Denaro.

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Le indagini sui due coniugi

Il 23 gennaio del 2023, circa una settimana dopo l'arresto del boss, i due coniugi si erano presentati dalle forze dell'ordine dichiarando di aver riconosciuto nelle foto diffuse dai media un amico di famiglia che avevano conosciuto nel 2018. Davanti agli investigatori, hanno detto di averlo conosciuto col nome di Francesco Salsi, medico in pensione. Da allora, sempre secondo quanto da loro raccontato, lo avrebbero ospitato occasionalmente nella loro dimora.

Nello stesso giorno le forze dell'ordine hanno quindi effettuato una perquisizione nell'appartamento, seppure marito e moglie non risultassero iscritti al registro degli indagati. Soltanto tempo dopo, anche grazie alle investigazioni fatte per inquadrare il ruolo di Rosalia Messina Denaro nella latitanza del fratello, sono riusciti a individuare i due coniugi come parte della rete di protezione del boss.

Stando a quanto evidenziato anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, Bonafede e Lancieri ospitavano Messina Denaro quotidianamente, permettendogli di non provvedere da solo al suo sostentamento e di sottrarsi a una serie di attività che lo avrebbero esposto maggiormente al rischio di essere individuato.

Marito e moglie controllavano che non vi fossero le forze dell'ordine ogni volta che il boss latitante doveva entrare e uscire dalla loro abitazione. Indisturbato, Messina Denaro guidava l'auto che aveva acquistato tempo prima mostrando la sua finta identità ed era solito portare alla famiglia, non particolarmente benestante, generi alimentari di diverso tipo.

Tutto in cambio di favori e discrezione nell'invio di pizzini utili a comunicare con elementi fidati della sua rete. Lancieri, infatti, era considerata uno dei tramiti più fedeli al boss e gli permetteva di parlare (e persino di incontrare) Laura Bonafede, figlia di Leonardo, storico capo della famiglia mafiosa di Campobello.

L'arresto del boss Matteo Messina Denaro
L'arresto del boss Matteo Messina Denaro

I regali e l'orologio di lusso

Il Rolex trovato nell'abitazione è stato uno degli elementi che hanno permesso agli investigatori di arrivare agli arresti. Sequestrato dalle autorità durante il blitz, è stato oggetto di versioni contrastanti fornite dai due coniugi.

Secondo quanto accertato, nella gioielleria dove era stato comprato l'orologio non era stata compilata la scheda cliente in contrapposizione con le regole dell'attività commerciale. Nel 2017 soltanto 7 Rolex su 878 venduti risultavano privi della scheda di riferimento.

Non è quindi chiaro chi si sia recato fisicamente ad acquistare l'orologio. È possibile, infatti, che sia stato lo stesso Messina Denaro a comprarlo sotto falso nome. Gli inquirenti ritengono anche che il boss possa aver consegnato il denaro ai genitori del ragazzo, chiedendo loro di effettuare l'acquisto come se fosse un regalo.

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