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Mele, neo sindaco di Carovigno: “Legalizzerei la prostituzione”

Cosimo Mele, il nuovo sindaco di Carovigno (Brindisi), intervistato da La Zanzara ha parlato di prostituzione e del fatto che personalmente la legalizzerebbe. “Sono cattolico ma non sono un santo”, così l’ex Udc che nel 2007 fu travolto da uno scandalo a luci rosse.
A cura di Susanna Picone
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Cosimo Mele è da qualche giorno il nuovo sindaco di Carovigno, in provincia di Brindisi, ma il suo nome era già “famoso” a causa di uno scandalo che travolse il primo cittadino quando nel 2007 era un deputato dell’Udc. Uno scandalo, quello del festino a base di cocaina avvenuto in un albergo di Roma, per il quale ancora ci sono degli strascichi giudiziari. E anche riguardo questa vicenda Mele è stato intervistato da La Zanzara su Radio 24. Un colloquio durante il quale il sindaco di Carovigno ha parlato della prostituzione e di come lui personalmente la legalizzerebbe. “Anche se in Italia è molto difficile perché c’è il Papa”, ha detto ai microfoni de La Zanzara. Lo stesso sindaco ha spiegato come questa non sia comunque la priorità del Paese.

Mele ha speso qualche parola anche in merito alla sua vicenda giudiziaria del 2007: “Sono cattolico ma non sono un santo, mi piacciono le donne e non mi sembra che sia ancora un delitto”. Quando gli chiedono se si è pentito di essere andato con una prostituta, risponde che in realtà non è sua abitudine farlo ma che “stando a Roma non ti rendi conto di quello che fai” perché “Roma è molto tentacolare”. Ha detto che nella sua Carovigno le prostitute non ci sono nemmeno e di come lui non sapeva che la Zenobi fosse una prostituta. Nel corso della trasmissione il sindaco ha risposto anche a Vladimir Luxuria da cui era stato attaccato su twitter: “Sono stato in Parlamento con Luxuria, come si permette lei di parlare di moralità? Su di lei potrei scrivere un libro, non credo sia una persona moralmente ineccepibile”.

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