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“Meglio se la guardalinee stava in cucina”, studenti in piazza contro il preside, lui: “Era una battuta”

La frase ha scatenato una valanga di polemiche ma anche le proteste degli studenti che oggi sono scesi in piazza a Imperia. “Sono qua assolutamente per scusarmi verso coloro che si siano sentiti offesi ma la bufera che ne è scaturita è una cosa assolutamente disdicevole” ha risposto il preside.
A cura di Antonio Palma
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"Quella frase non corrispondeva al mio pensiero, alle mie convinzioni in materia. Non lo penso", così ha tentato di chiarire le sue parole il preside Paolo Auricchia, il dirigente scolastico di Imperia finito al centro delle polemiche dopo un post sessista condiviso sui social in cui commentava un episodio di cronaca sportiva. "Si vabbè… però oggettivamente, se fosse stata in cucina a preparare le tagliatelle, non si sarebbe fatta male tesoro" aveva scritto infatti il Preside del Liceo Vieusseux di Imperia, riferendosi a un'assistente di linea rimasta ferita nello scontro con una cameraman durante la partita della Liga tra Betis e Athletic Bilbao.

Un frase a dir poco infelice che ha scatenato una valanga di polemiche ma anche le proteste degli studenti che oggi sono scesi in piazza a Imperia, con al fianco anche alcuni insegnanti e genitori. "Il sessismo non è un'opinione… tesoro", "Fuori il patriarcato dalle scuole" e "Non è libero l'uomo che opprime la donna" sono alcuni degli slogan mostrati dagli studenti lungo il tragitto del corteo.

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"L'obiettivo di questa manifestazione è dimostrare il malcontento di noi studenti in primis, ma anche di coloro che sono intorno a noi, docenti e genitori, sull'uscita assai infelice del nostro dirigente scolastico" ha dichiarato Alessandro Di Masi, rappresentante degli studenti, aggiungendo: "Adesso cercheremo di far passare il messaggio anche alle istituzioni, sperando che qualcosa su muova". Presente alla manifestazione anche Laura Amoretti, consigliere di parità della Regione Liguria che ha dichiarato: "Sono qui a sostenere i giovani e le future generazioni, non possiamo ammettere frasi sessiste come quelle scritte da un dirigente scolastico. Ancora più grave per il ruolo che quella persona sta rappresentando. Non c'è pubblico e privato nel momento in cui si assume un ruolo di questo genere".

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Il riferimento è al fatto che il Preside si è scusato parlando di una "frase estratta indebitamente da una chat privata". "Non penso queste cose, sono per la parità di genere. Se vogliono le scuse per un’espressione infelice sono qua. Sono qua assolutamente per scusarmi verso coloro che si siano sentiti offesi" ha dichiarato il dirigente a Imperiapost, aggiungendo:"Quella battuta serviva a richiamare i presenti sul social a non demonizzare gli interlocutori, a non dare luogo a situazioni di aggressione verbale, delegittimazione come cittadini e persone. In questo paese dobbiamo accettare che esistono opinioni discordi differenti tra le quali bisogna mediare. È la libertà di parola".

"La bufera che ne è scaturita è una cosa assolutamente disdicevole. Probabilmente mi sono espresso male, ma non stavo parlando ai miei alunni o alla scuola. Si è sfruttato il mio incarico di dirigente" ha proseguito il preside, concludendo. "Io sono per la parità di genere nell’accesso alle professioni dappertutto, nel mondo del calcio, nel mondo dello sport che ho frequentato in più riprese nella mia vita. Figuriamoci se sono contrario a questo. Figuriamoci se sono contrario alle professioni al femminile, in rosa".

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