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Medico si addormenta durante il turno al pronto soccorso davanti ai pazienti: “Hanno tentato di avvelenarmi”

Il medico Francesco Paolo Palma era stato immortalato la notte del primo maggio mentre dormiva su una poltrona del pronto soccorso di Cerignola e mentre i pazienti erano in attesa. Lui ha presentato una denuncia: “Hanno tentato di avvelenarmi con l’uso di potenti ansiolitici”.
A cura di Giorgia Venturini
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foto di repertorio
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Un medico in turno al pronto soccorso di Cerignola, in provincia di Foggia, ha presentato una denuncia in Procura perché è convinto che qualcuno abbia provato ad avvelenarlo. Così spiegherebbe come sia stato possibile che si fosse addormentato durante un turno di lavoro: "Ho depositato un esposto in Procura, tramite il mio avvocato, per tentativo di avvelenamento con l'uso di potenti ansiolitici", ha spiegato il dottore.

Il medico Francesco Paolo Palma era stato immortalato la notte del primo maggio mentre dormiva su una poltrona del pronto soccorso di Cerignola e mentre i pazienti erano in attesa: tutto era sta ripreso da qualcuno con il cellulare e poi il video era finito sui social. Il professionista ha ipotizzato un complotto nei suoi confronti durante i suoi turni di lavoro. Da chi? "Non credo i colleghi, ma altro personale. Penso che in più occasioni abbiano inserito nel cibo e nelle bevande delle benzodiazepine, forse del Valium, perché durante la mia carriera non mi era mai successo di prendere sonno sul luogo di lavoro", avrebbe detto in una dichiarazione al Corriere del Mezzogiorno-Puglia. Per quale motivo? "Forse agiscono per invidia nei miei confronti. Io sono un professionista preparato e attento, uno studioso con tre lauree e una quarta in arrivo", precisa il medico che lavora anche al 118.

E aggiunge: "Ci sono personaggi che mi osteggiano per i risultati che ho ottenuto nella mia vita o per qualcosa di più specifico che potrebbe avere dato loro fastidio. Meno male che tra poco andrò in pensione". Tra le ipotesi c'è chi lo accusa di aver lavorato fino a 400 ore in un solo mese ottenendo in busta paga compensi fino ad oltre 12 mila euro. Lui a queste accuse avrebbe risposto: "Quelle ore di lavoro sono consentite e chi contesta è invidioso. Riesco a lavorare tanto, dando un significativo contributo all'efficienza delle strutture sanitarie, contrariamente a tante altre persone, tra le quali quelle che mi osteggiano". Ora la Procura e l'Asl di Foggia faranno tutte le verifiche e le indagini del caso.

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