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Medico arrestato per pedopornografia, indagini chiuse: “Da anni scambiava foto e video di bimbi su dark web”

La Procura di Torino ha chiuso le indagini nei confronti del medico di Chivasso arrestato lo scorso agosto con l’accusa di aver scambiato con altri utenti sul dark web video e foto pedopornografici per almeno 12 anni. Secondo gli inquirenti, il 43enne avrebbe fatto parte di una comunità virtuale internazionale con decine di migliaia di iscritti.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Sono state chiuse le indagini delle Procura di Torino nei confronti del medico di Chivasso arrestato lo scorso agosto con l'accusa di aver scambiato con altri utenti sul dark web video e foto pedopornografici per almeno 12 anni.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 43enne avrebbe fatto parte di una comunità virtuale internazionale in cui decine di migliaia di iscritti si scambiavano foto e video di minori a sfondo sessuale, come ricostruisce il Corriere di Torino.

L'uomo avrebbe iniziato a diffondere e a raccogliere file pedopornografici dal 2013 e fino al gennaio 2024. Il 43enne era presente in rete con un pseudonimo ma gli investigatori erano riusciti a risalire alla sua identità. 

L'Autorità Giudiziaria di Roma, originariamente titolare dell'attività, aveva fatto scattare un decreto di perquisizione locale, personale e informatica a carico del medico. Tutti i suoi dispositivi informatici erano stati sequestrati e così gli investigatori erano riusciti a ricostruire le sue attività illecite sul web.

Il medico era entrato in contatto con un sacerdote della provincia di Brescia, il parroco don Jordan Coraglia, conosciuto come come il "prete calciatore" per aver giocato con la Nazionale italiana dei sacerdoti.

Anche lui era stato arrestato a maggio dopo un'indagine della polizia postale: gli erano stati sequestrati circa 1.500 file, tra foto e video, divulgati su diverse piattaforme di messaggistica online, come Telegram.

Secondo quanto emerso dall'inchiesta, il sacerdote avrebbe anche intrattenuto rapporti online con diversi membri della community clandestina. L'uomo ha scelto il rito abbreviato e comparirà davanti al giudice il 19 dicembre.

Il medico, invece, riporta ancora la sezione torinese del quotidiano, chiederà di essere interrogato per, come spiegano i suoi legali, "chiarire i contorni della vicenda e ricostruire il suo ruolo".

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