video suggerito
video suggerito

Martina Patti uccise la figlia, disposta nuova perizia: “Non ho chiesto aiuto quando ne avevo bisogno”

Martina Patti, condannata a 30 anni per l’omicidio della figlia Elena avvenuto nel luglio del 2022 a Catania, affronterà una nuova perizia psichiatrica. In aula ha chiesto scusa e raccontato il proprio crollo emotivo: “Il mio malessere è cominciato dalla relazione con il mio ex”. La Corte d’Appello ha dunque accolto la richiesta di un nuovo accertamento clinico.
A cura di Biagio Chiariello
0 CONDIVISIONI
Martina Patti
Martina Patti

La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha stabilito che ci sarà una nuova perizia psichiatrica su Martina Patti, la giovane madre di Mascalucia condannata in primo grado a 30 anni di carcere per l’omicidio della figlioletta Elena, avvenuto nel luglio del 2022. La decisione è arrivata nel corso dell’udienza del processo d’appello. Patti, presente in aula, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, raccontando il percorso psicologico intrapreso durante la detenzione.

"Chiedo scusa prima di tutto a Elena e poi a me stessa", ha detto in lacrime. "Non ho chiesto aiuto quando ne avevo bisogno. Solo grazie al supporto ricevuto in carcere ho capito il mio stato mentale di allora".

La donna ha spiegato di essere sprofondata in una profonda crisi emotiva in seguito alla fine della relazione con il padre della bambina, un rapporto che — ha raccontato — sarebbe stato segnato anche da episodi di violenza. Anche la rottura con un secondo compagno, conosciuto tramite social, l’avrebbe aggravata psicologicamente, alimentando il senso di fallimento.

 "Il mio malessere è cominciato dalla relazione con il mio ex, un rapporto dove ho subito anche violenze", ha detto l’imputata.

Durante l’udienza, Patti ha rivelato di essere rimasta profondamente scossa dalla vicenda di una madre di Misterbianco, affetta da depressione post partum, che aveva ucciso la figlia lanciandola dal balcone.

"Rivedere quel dolore mi ha fatto comprendere ancora di più quanto avessi bisogno di aiuto", ha detto.

La 25enne, che uccise la figlia con 16 coltellate e ne occultò il corpo in un campo vicino casa, inscenando poi un falso rapimento, ha raccontato davanti ai giudici gli anni trascorsi in carcere, seguiti da specialisti in ambito psichiatrico e psicologico.

Al termine delle sue dichiarazioni, la Corte ha dunque disposto una nuova perizia psichiatrica, ritenendo necessario un ulteriore approfondimento rispetto alla capacità di intendere e di volere della donna al momento dei fatti. Le relazioni finora depositate — una redatta dalla procura, l’altra dalla difesa — risultano infatti contrastanti. La nuova valutazione sarà affidata a due esperti: Roberto Catanesi, psichiatra dell’Università di Bari, e Eugenio Aguglia, specialista catanese. Il conferimento ufficiale dell’incarico è previsto per la prossima udienza, fissata per il 26 maggio.

L’obiettivo sarà stabilire se, al momento del delitto, Martina Patti fosse pienamente consapevole delle proprie azioni. Una valutazione che potrebbe incidere in modo determinante sull’esito del processo d’appello.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views