Marò, ricorso accolto: Latorre resterà in Italia fino a luglio
Il fuciliere italiano Massimiliano Latorre, accusato insieme a Salvatore Girone di omicidio in India, è stato autorizzato dalla Corte Suprema di New Delhi a rimanere in Italia sino al 15 luglio. Il marò era stato operato al cuore il 5 gennaio scorso dopo l'ictus che lo ha colpito in India. La decisione è arrivata a seguito di un breve dibattito, durante il quale è stato riesaminato brevemente l'iter giudiziario in cui sono coinvolti i due italiani. Entro fine aprile è ora prevista un'udienza per esaminare il ricorso italiano contro la presenza della polizia antiterrorismo. “Sicuramente questa proroga consente a Massimiliano di proseguire le cure in un ambiente più salubre quale può essere quello domestico. Questo almeno dal punto di vista fisico. Da quello psicologico sicuramente è un sollievo temporaneo”, ha detto all'Ansa la compagna del fuciliere tarantino Paola Moschetti. “In ogni caso, – ha aggiunto – si attende la risoluzione e il rientro di Salvatore per poter tirare un vero respiro di sollievo”.
L’attuale autorizzazione per Latorre, che si trova in Puglia ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel gennaio 2015, scadeva domenica e in mancanza di proroga sarebbe dovuto rientrare in India. Il 14 gennaio, la Corte Suprema gli aveva già concesso una prima estensione del permesso di tre mesi, proprio per motivi umanitari. Salvatore Girone continua invece a risiedere nell'ambasciata d'Italia in India e a Pasqua ha ricevuto la visita di moglie e figli. Ora la speranza è che inizi nel più breve tempo possibile il processo contro i due marò accusati di aver ucciso, il 15 febbraio del 2012, due pescatori indiani scambiati per pirati mentre si trovavano a bordo della petroliera Enrica Lexie, a largo delle coste dello Stato del Kerala.
