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Marco Eletti, ex concorrente de L’Eredità, condannato a 24 anni per l’omicidio del padre

Marco Eletti, 36 anni, è stato giudicato colpevole dell’omicidio premeditato del padre e del tentato omicidio della madre, avvenuti il 24 febbraio 2021 a San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia.
A cura di Davide Falcioni
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La Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha confermato la condanna a 24 anni e due mesi per Marco Eletti, 36 anni, riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato del padre e del tentato omicidio della madre, avvenuti il 24 febbraio 2021 a San Martino in Rio, in provincia di Reggio Emilia. La decisione arriva dopo che la Cassazione, lo scorso novembre, aveva annullato la precedente sentenza, ordinando un nuovo esame proprio sulla sussistenza della premeditazione.

I giudici bolognesi hanno ribadito la tesi dell’accusa: Eletti, reo confesso, uccise a martellate il padre, Paolo Eletti, 58 anni, nell’abitazione di famiglia. Nello stesso giorno tentò di uccidere anche la madre, Sabrina Guidetti, narcotizzandola con dei bignè riempiti di benzodiazepine e lasciandola con i polsi tagliati accanto al cadavere del marito. La donna fu salvata in extremis. Eletti in precedenza il 15 gennaio 2019 – aveva partecipato come concorrente al quiz "L’Eredità".

Tra le aggravanti inizialmente contestate a Eletti figurava anche quella del legame parentale con la vittima. Ma tale aggravante è caduta in fase preliminare, dopo che le analisi del Dna hanno rivelato che la vittima non era il padre biologico dell’imputato. Secondo l’accusa, all’origine del duplice gesto ci sarebbe stata la scoperta di una doppia vita del padre, legata a una diversa identità di genere, e dissapori familiari legati all’abitazione di famiglia, che Marco Eletti avrebbe voluto ereditare senza attendere.

La difesa ha sempre contestato la premeditazione, sostenendo che il piano fosse limitato all’aggressione alla madre, mentre l’uccisione del padre sarebbe stata frutto di un raptus improvviso. Tuttavia, anche nel nuovo processo d’appello, i giudici hanno ritenuto provata la premeditazione.

La sentenza non mette fine alla vicenda giudiziaria: i legali di Eletti hanno annunciato l’intenzione di ricorrere nuovamente in Cassazione, non appena saranno depositate le motivazioni, attese entro 90 giorni.

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