video suggerito
video suggerito

“Mani sul seno delle studentesse ma senza fare pressione”: assolto prof di Medicina a Catania

Il professore era accusato di molestie da sette studentesse. I giudici: “Comportamento inopportuno ma non provata la violenza sessuale”. La Procura di Catania farà ricorso.
A cura di Davide Falcioni
14 CONDIVISIONI
Immagine

Una sentenza destinata a far discutere. È quella emessa dal tribunale di Catania, che ha assolto il professor Santo Torrisi, 68 anni, docente della Facoltà di Medicina, dall’accusa di violenza sessuale e molestie ai danni di sette studentesse, per episodi avvenuti tra il 2010 e il 2014 all’interno dell’ospedale Vittorio Emanuele Ferrarotto. La Procura ha già annunciato che presenterà ricorso.

Il verdetto, emesso lo scorso 25 febbraio, è tornato al centro dell’attenzione con la pubblicazione delle motivazioni da parte dei giudici. Una lettura che ha sollevato polemiche, anche per alcune espressioni contenute nel dispositivo. Tra queste, si legge che Torrisi "ha appoggiato i palmi al seno" di una studentessa, ma "non c’è stata una pressione particolare delle mani" e che "appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale".

Secondo i giudici, dunque, pur riconoscendo un "comportamento predatorio e ossessivo nei confronti delle studentesse", non è stato possibile dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che le sue azioni rientrassero pienamente nei contorni del reato di violenza sessuale. "Il tribunale deve distinguere caso per caso", si legge ancora nella sentenza, "e permangono dubbi sull’effettiva invasione della sfera sessuale e sul dolo dell’imputato".

Emblematico un episodio raccontato da una delle denunciatrici: il giorno del suo compleanno, Torrisi l’avrebbe molestata. Secondo la sua versione, l’uomo l’avrebbe afferrata. Ma per i giudici "voleva fermarla per farle gli auguri" e "non avrebbe utilizzato le dita per palpare", circostanza ritenuta "anomala" e tale da escludere un intento sessuale.

In un altro caso, la studentessa ha dichiarato che il docente "le si era buttato addosso". Anche su questo episodio la sentenza pone interrogativi: "Non si comprende cosa significhi ‘buttarsi addosso’ e se ciò abbia coinvolto la sfera sessuale della persona offesa", precisano i giudici. E concludono: "Se non c’è dissenso, non c’è violenza".

Una visione che la Procura di Catania contesta fortemente. Per gli inquirenti, le testimonianze raccolte delineano un quadro chiaro di abusi, seppur con comportamenti non sempre esplicitamente sessualizzati. Il ricorso in appello appare inevitabile.

14 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views