Manduria, entra in casa e trova serpente di quasi due metri in cucina: la caccia al rettile dura oltre un’ora

Pensate di rientrare in casa, aprire la porta della cucina e di ritrovarvi davanti a un lungo serpente di quasi due metri che striscia nel bel mezzo del pavimento. È la scena da incubo vissuta da una donna pugliese nella sua abitazione di Manduria, in Provincia di Taranto. Comprensibile lo spavento e i successivi momenti di agitazione che hanno attirato in casa vicini e familiari della malcapitata.
Come ricostruisce La Voce di Manduria, la signora è scappata urlando e chiedendo aiuto, attirando così l’attenzione dei vicini di casa che sono accorsi in suo aiuto. Quando sono rientrati nell’abitazione, però, del rettile non vi era più traccia e così è scattata una lunga caccia al serpente andata avanti per oltre un’ora.
L’episodio è andato in scena lo scorso weekend quando la caccia all’animale ha visto coinvolti diverse persone e si è conclusa con la cattura del serpente che nel frattempo si era rifugiato nel garage dell’abitazione. L’azione decisiva da parte di un vicino che ha capito che l’animale non era pericoloso e lo ha catturato infilandolo in una busta dopo che il serpente aveva trovato rifugio in un secchio.
Si trattava infatti di un esemplare di Cervone, il più lungo serpente d’Italia e uno tra i più lunghi d'Europa che può arrivare fino a due metri e mezzo. Si tratta di un animale non velenoso e per nulla pericoloso per l’uomo che si nutre di piccoli mammiferi fino alle dimensioni di un ratto. In Italia è molto frequente nelle zone centro-meridionali dove lo si trova al limitare di boschi o in genere i luoghi con vegetazione sparsa, le sassaie, i muretti a secco e gli edifici abbandonati. Proprio in una zona campestre il serpente è stato poi liberato e si è allontanato.
La presenza del serpente cervone è ben nota nella Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale, un'area naturale protetta che situata proprio lungo il litorale e nell'entroterra del comune di Manduria. È una specie ritenuta a rischio per cui è inserita nella Convenzione di Berna, come esemplare protetto a causa della progressiva distruzione degli habitat naturali in cui vive, per mano dell’uomo.