Mamma 17enne uccide il feto e lo seppellisce: indagato anche il fidanzatino e due amiche

C’è una svolta nel caso dell’infanticidio di Trebaseleghe, in provincia di Padova. Oltre alla madre della bambina nata di 6/7 mesi mesi e poi presa a coltellate, prima di essere sepolta in un campo, e ora nel carcere femminile di Pontremoli in provincia di Massa Carrara, è finito nel registro degli indagati con l'accusa di occultamento di cadavere il compagno della ragazzina all'epoca 17enne. Si tratta del 20enne S.A., nato a Milano, ma residente a Zero Branco in provincia di Treviso.
Nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dalla procura dei Minori di Venezia e dalla procura di Padova si leggono anche i nomi di due amiche della madre della giovanissima vittima: E.Z., 20 anni, e D.N., diciannovenne, devono rispondere di false attestazioni sulle generalità. Le due ragazze di Piombino Dese avrebbero dato all’amica la loro tessera sanitaria per permetterle di nascondere la vera identità quando si era presentata all’ospedale di Camposampiero con un’emorragia raccontando di aver avuto un aborto spontaneo. Con lei, c'era anche il suo fidanzatino.
I medici però avevano capito subito che c’era qualcosa che non andava nella ricostruzione della ragazzina: la placenta era in uno stadio avanzato e anche l'utero era troppo grande per poter contenere un feto di appena tre mesi. Quel bimbo, una femminuccia, avrebbe avuto probabilmente sei o sette mesi. I sanitari hanno così segnalato il caso ai carabinieri. Messa alla strette dai militari, la 17enne aveva detto la verità: il feto era stato chiuso in un sacchetto di cellophane e seppellito in un campo non distante da casa sua. Solo l’autopsia però aveva fatto emergere la sconvolgente verità: la bambina di sette mesi, quasi pienamente formata nel grembo materno, era stata costretta a nascere grazie all’aiuto di alcune pillole poi e uccisa con più di dieci coltellate dalla sua mamma. Quindi chiusa in quel sacchetto e seppellita anche con l’aiuto del ragazzo. La mamma ora andrà in udienza preliminare, davanti al tribunale dei minori di Venezia, il prossimo 17 novembre.