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Mafia a Venezia, perquisizioni dei carabinieri e otto indagati

L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. Si sospettano rapporto tra imprenditori e il clan siciliano dei Galatolo.
A cura di Antonio Palma
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I carabinieri del Ros, su disposizione della Procura Antimafia di Venezia, hanno eseguito oggi una serie di perquisizioni a commercianti nei confronti di imprenditori dell’isola del Tronchetto nel capoluogo veneto nell'ambito di un'inchiesta per mafia. Sarebbero almeno otto le persone indagate per concorso esterno in associazione mafiosa. L’indagine nasce sui rapporti di Vito Galatolo, figlio del boss di Cosa Nostra Vincenzo, con il territorio veneziano. L’uomo fu arrestato il 23 giugno scorso in un appartamento di via Pio X, a due passi da piazza Ferretto a Mestre. Agli indagati si contesta di aver avuto rapporti con la famiglia siciliana fornendo supporti di vario tipo quando Vito Galatolo si trovava a Mestre.

Riciclaggio di denaro sporco

Commercianti e imprenditori veneziani, secondo l'accusa, non solo avrebbero avuto rapporti con i clan siciliani, ma si sarebbero prestati al possibile riciclaggio nel territorio veneziano di denaro sporco della malavita organizzata. “Ancora una volta bisogna essere grati al Ros dei Carabinieri per la tenacia e la professionalità con cui agisce nella vicenda del Tronchetto” ha dichiarato l’ex assessore comunale di Venezia Gianfranco Bettin. L’ex assessore ritiene l’intervento degli investigatori “di eccezionale importanza e conferma il fondato rischio di una presenza malavitosa di altissimo livello e di un’alleanza tra delinquenti locali e Cosa Nostra”.

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