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Luxottica, al via la ‘settimana corta’: dal primo aprile 600 dipendenti lavoreranno fino al giovedì

Dal 1° aprile Luxottica partità con l’attesa sperimentazione della settimana corta. Saranno circa 600 i lavoratori che potranno, per 20 volte all’anno e a parità di stipendio, concludere la settimana lavorativa non più il venerdì, ma il giovedì. A presentare richiesta è stato circa il 10% dei 10mila aventi diritto.
A cura di Eleonora Panseri
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Luxottica è pronta a partire con l'attesa sperimentazione della settimana corta. Dal 1° aprile saranno circa 600 i lavoratori che potranno, per 20 volte all'anno, concludere la settimana lavorativa non più il venerdì, ma il giovedì, a parità di stipendio. Cinque giornate rientreranno in quelle di permesso retribuito, mentre le altre saranno a carico dell'azienda.

Alla fine del 2023 i dipendenti del colosso italiano degli occhiali avevano approvato il rinnovo del contratto integrativo annunciato dopo l'accordo tra azienda e sindacati. L’assemblea aveva fatto passare a maggioranza il piano che introduce numerose novità per gli oltre 15mila addetti del gruppo distribuiti nel quartier generale di Agordo, ma anche a Sedico Cencenighe (Belluno), Pederobba (Treviso), Rovereto (Trento) e Lauriano (Torino).

Tra le novità, c'è, appunto, il nuovo modello di orario con 20 venerdì all’anno a casa. Il numero di quanti potranno accedere alla settimana corta è stato valutato sulla base di una serie di fattori. Primo fra tutti, l’appartenenza o meno a comparti in cui la limitazione del servizio sia compatibile con la continuità dell'attività produttiva. Non saranno quindi al momento coinvolti impiegati, addetti alla logistica, attrezzisti e manutentori, per esempio, così come i team leader. Anche la sede di Milano attualmente non è interessata dal progetto.

A ogni modo, la precisione di dettaglio su come sarà applicata la nuova formula, con le revisioni organizzative che essa implica, sarà più  chiara al termine di una riunione del coordinamento generale di Luxottica prevista nella sede di Confindustria Veneto Est, a Treviso. In Italia solo poche altre le realtà hanno già integrato la settimana corta, tra queste ci sono Intesa Sanpaolo, Lamborghini e Lavazza.

Chi ha presentato richiesta per partecipare alla sperimentazione della settimana corta

Si conosce il numero complessivo delle persone che hanno fatto richiesta per aderire alla sperimentazione: si tratterebbe circa del 10% dei 10mila aventi diritto, tra loro ci sono principalmente giovani e anziani. A Rovereto le domande presentate per accedere alla settimana corta sono state 38, 280 ad Agordo, 250 a Sedico mentre a Pederobba siamo nell'ordine del 20% dei 900 addetti.

Secondo Michele Corso, segretario generale della Filctem Cgil del Veneto, intervistato dal Corriere del Veneto, "sembra che la presenza di lavoratrici, cioè le figure dalle quali ci si attende una maggiore esigenza di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, sia inferiore rispetto a quella di addetti giovani e dei più anziani. Probabilmente questi ultimi cercano nella settimana corta di avere più tempo libero mentre le prime sono già abbastanza soddisfatte delle misure di welfare fruibili da anni in azienda e preferiscono non rimettere in discussione un’articolazione dei propri impegni giornalieri aderendo a schemi nuovi".

"Il dato politico che deve emergere – aggiunge Rosario Martines, segretario generale della Uiltec Uil – è che ci sono state più richieste rispetto alle opzionidisponibili e, tenendo presente che in Luxottica esistono molte posizioni di part-time, qualcuno può aver rinunciato per non vedere di fatto trasformato il proprio orario semplicemente in un part-time diverso".

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