Caso Lusi, il pm chiede 7 anni e mezzo: “Appropriazione indebita e calunnia”
Il pm Stefano Pesci ha chiesto una condanna a 7 anni e 6 mesi per l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi per associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e per calunnia, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. L'ex tesoriere della Margherita è accusato di aver sottratto circa 25 milioni di euro dalle casse del disciolto partito di Francesco Rutelli. Sono stati poi chiesti 3 anni di reclusione, con interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, e due anni e due mesi rispettivamente per i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio. Per il pubblico ministero, deve essere assolta, invece, "perché il fatto non costituisce reato", la segretaria di Lusi, Diana Ferri. Tutti e tre gli imputati Anche rispondevano del reato associativo e di quello di appropriazione indebita. La procura ha, infine, chiesto al tribunale di confiscare beni per appunto 25 milioni di euro, cioè l'equivalente della presunta sottrazione di Lusi.
Quella di Lusi è "una vicenda che ha segnato la crisi profonda della seconda Repubblica. È certo che siamo in presenza di illecito organizzato, pianificato e durato nel tempo". Lo ha detto il pm Pesci nel corso della requisitoria al processo che vede imputato l'ex tesoriere della Margherita. Secondo l'accusa l'ex senatore aveva "una sorta di signoria totale rispetto alla gestione delle spese della Margherita. Solo lui era a conoscenza delle singole operazioni, solo lui aveva il potere di firma, oltre a Rutelli che non se ne è mai servito". Secondo il pubblico ministero nella gestione finanziaria del partito, i politici erano "praticamente assenti così come superficiali e all'acqua di rose erano degli altri organi di controllo, a cominciare dai revisori dei conti".
