L’uomo alla guida della Ruspa a Cervia: “Ero autorizzato, non ho visto la donna, mi spiace”

Si dice dispiaciuto e non si capacità come sia potuto accadere ma assicura di essere stato autorizzato Lerry Gnoli, il 54enne alla guida della ruspa che ha ucciso la bagnante Elisa Spadavecchia a Cervia travolgendola durante alcuni lavori di sistemazione della spiaggia. L’uomo, che è titolare di una ditta di macchinari per movimento terra, è molto conosciuto in zona dove gli vengono spesso affidati lavori di sistemazione della battigia dai vari Bagni della costiera romagnola.
Gnoli, che sui social spesso posta video dei suoi lavori con trattori e ruspe ed è apprezzato per la disponibilità e l’abilità, anche nella mattinata di sabato scorso stava sistemando la sabbia sulla spiaggia di Pinarella a Cervia quando è avvenuta la tragedia. Tra le 10.30 e le 11 con la ruspa ha investito e ucciso Elisa Spadavecchia, la 66enne insegnate in pensione che si trovava in Romagna per qualche giorno di vacanza.
L'incidente a Pinarella di Cervia
L’impatto mortale mentre il mezzo pesante faceva manovra sulla battigia a pochi passi dalla postazione del bagnino. La donna è stata travolta senza scampo ed è morta sul posto. Una tragedia sulla quale sono state avviate immediatamente indagini che vedono ora indagato il 54enne per omicidio colposo. Al vaglio degli inquirenti, proprio i lavori di sistemazione della spiaggia che secondo il sindaco non erano autorizzati.
“È inaccettabile che una ruspa operi sull’arenile alle 10.30 del mattino” ha dichiarato infatti il sindaco, sottolineando il fatto che i lavori fossero in corso mentre i bagnanti si aggiravano in spiaggia. Anche la Cooperativa Bagnini di Cervia che si occupa degli interventi di manutenzione ha sostenuto che loro no ne sapevano nulla. "La ruspa coinvolta non era sulla spiaggia per conto della cooperativa", ha dichiarato il presidente.
La mareggiata e i lavori di ripristino
“Non è vero. Mi avevano visto tutti che ero lì, anche i giorni prima. Il bagnino quella mattina mi aveva visto. Ho l’autorizzazione per operare valida fino al 31 maggio dalle 7 alle 19, e segue i regolamenti di Regione e Capitaneria” sostiene però Lerry Gnoli, intervistato dal Resto Del Carlino, aggiungendo: “Non mi capacito di come possa essere successo, voglio fare le condoglianze alla famiglia della donna. Mi dispiace e voglio scusarmi. La vita di una persona vale più di qualunque altra cosa”.
Secondo il 54enne, da giorni erano in corso lavori di ripristino dopo che una mareggiata aveva fatto molti danni. “Ho fatto marcia indietro, lisciavo la sabbia sotto la battigia, e ho voltato verso l’acqua perché il mezzo non fa le curve a 90 gradi. C’era una persona sola, dall’altra parte. Io lei non l’ho vista, so che era chinata e rivolta verso il mare, mi hanno detto che aveva in mano il cellulare. Me ne sono accorto solo dopo” ha ricostruito Lerry Gnoli.
Lerry Gnoli: "La patente non serve basta l’abilitazione"
L’uomo conferma che gli era stata ritirata la patente per aver investito un uomo nel 2022 ma ribadisce che non serve per fare lavori in spiaggia su una ruspa. ”Basta l’abilitazione per operare sui macchinari, che io ho. Le conseguenze di quell’incidente sono finite, io sono libero, e non ho la patente per motivi burocratici, non legati a quell’episodio” ha spiegato.
L'ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti comunque è che l'uomo abbia proceduto ai lavori in spiaggia a Pinarella di propria iniziativa. La Procura di Ravenna ha per il momento accertato che il tratto di arenile dove si è verificato l'incidente mortale è di competenza della cooperativa bagnini, ma il 9 maggio, secondo la stessa coop, tutti i lavori in preparazione alla stagione balneare erano conclusi. Altri tratti sono di competenza delle colonie, ma non quello. La pista privilegiata è dunque che Gnoli abbia proceduto di sua iniziativa, nell'ambito di un mandato che in effetti in passato gli era stato dato ma che ora non prevedeva nuovi lavori. Accertamenti saranno fatti anche sui requisiti eventualmente forniti dall'autista a chi lo incaricava.
Ruspa sequestrata ma niente autopsia sulla salma
La ruspa è stata sequestrata e gli inquirenti hanno disposto verifiche sulla strumentazione in dotazione, compresi i freni e i segnalatori acustici. Sulla donna, che è stata travolta di spalla, la Procura di Ravenna invece non ritiene necessario disporre l'autopsia, il nesso causale tra l'investimento e la morte infatti risulta evidente. La conseguenza sarà il nulla osta per il funerale. La donna è stata travolta di spalle, può essere che si fosse abituata al lavoro di andata e ritorno della ruspa e ai conseguenti rumori del mezzo, che ad un certo punto potrebbe aver fatto una manovra improvvisa.