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“Lotta armata contro la Tav e condanne a morte”, lettera scatena l’allarme

Una missiva, firmata Noa e inviata alle sedi dell’Ansa, parla di tribunale rivoluzionario e condanne da eseguire immediatamente.
A cura di A. P.
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Un documento firmato Nuclei Operativi Armati (Noa) mette in allarme le autorità in Val di Susa . La missiva recapitata questa mattina alle redazioni dell'Ansa di Bologna, Roma e Torino infatti parla apertamente di "lotta armata di liberazione" contro la Tav e di un "tribunale rivoluzionario" che "condanna a morte" le persone ritenute "responsabili della repressione in atto". Il plico, identico in tutti i casi, era composto da tre fogli fotocopiati all'interno di una busta commerciale, e sembra essere stato spedito da Torino. "I Nuclei Armati Operativi sono pronti all'azione diretta nei confronti dei mandati e degli esecutori della strategia repressiva che sta togliendo libertà e prospettiva al movimento no tav" è scritto nella lettera, in cui si legge ancora: "Ora è il momento di praticare la lotta armata di liberazione, i terroristi sono loro, noi siamo i partigiani della libertà". Ancora più preoccupanti i riferimenti ad un tribunale e a delle condanne a morte da eseguire immediatamente.

"Torino è il luogo da cui partiremo per svegliare le coscienze proletarie e rivoluzionarie" si legge ancora nel documento scritto a computer in cui viene spiegato che il "tribunale rivoluzionario" è già insediato "per valutare le responsabilità politiche della repressione in atto nei confronti del movimento no tav in Valsusa". In particolare si riferimento a quattro persone condannate la cui sentenza è "immediatamente esecutiva". La procura di Torino ha aperto un'inchiesta sul documento che ora è al vaglio degli agenti della Digos. Immediata la presa di distanza degli oppositori della Torino-Lione che spiegano: "Il movimento No Tav ha un dna popolare, di massa, pronto a praticare a viso aperto la disobbedienza civile, senza spazio alcuno per la violenza contro le persone. Nessuno ha alcun titolo e nessuno può permettersi di strumentalizzare il movimento No Tav e tantomeno di pensare di potersi sostituire al percorso di lotta che il movimento ha deciso e costruito, collettivamente, nella pratica quotidiana ed a viso aperto".

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