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Locatelli dice che stiamo andando verso una fase molto più tranquilla della pandemia di Covid 19

Secondo Franco Locatelli, grazie ai vaccini, “ci stiamo avvicinando ad una fase molto più tranquilla e che crea meno preoccupazioni” della pandemia di Covid. Gli occhi sono puntati su giugno, quando arriveranno 20 milioni di dosi che permetteranno di alzare ancora di più la quantità delle somministrazioni giornaliere per puntare ad avere una situazione “sotto controllo” alla fine dell’estate.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La luce alla fine del tunnel si vede eccome, secondo Franco Locatelli. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, intervenuto questa sera a Skytg24, ha rassicurato i cittadini: grazie ai vaccini "ci stiamo avvicinando ad una fase molto più tranquilla e che crea meno preoccupazioni". Gli occhi di tutti sono puntati sul mese di giugno, quando arriveranno venti milioni di dosi di vaccino contro il Covid, che permetteranno quasi 700mila somministrazioni al giorno: "A questa velocità certamente riusciremo a ridurre ulteriormente la circolazione virale entro l'estate, fra agosto e settembre". In quei mesi la circolazione del virus dovrebbe essere "sotto controllo".

Locatelli ha parlato anche della possibilità di eliminare l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto: "Se i numeri continueranno ad andare nella direzione che hanno preso, si potrà aprire una riflessione", ha spiegato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico. Ma non ha voluto sentir parlare di date, perché serve "la stessa prudenza che contraddistingue le parole del presidente del consiglio", ha aggiunto riferendosi al concetto di gradualità ripetuto spesso da Mario Draghi. Locatelli ha espresso la stessa perplessità quando sull'eliminazione della mascherina tra vaccinati al chiuso: "Per ora teniamo sotto controllo i numeri, poi ragioneremo sull'abbandono delle mascherine".

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico ha anche spiegato che potrebbe essere necessario effettuare un ulteriore richiamo di vaccino in base alla durata della protezione, che al momento è ancora sconosciuta. Mentre non c'è nessun problema nella somministrazione della seconda dose di Pfizer a 42 giorni dalla prima. Per l'obiettivo dell'immunità di gregge, Locatelli ha sottolineato che "dobbiamo sempre riferirci al tipo di virus" che conosciamo e che può essere soggetto a varianti.

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