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Covid 19

Liguria, Toscana, Abruzzo e provincia autonoma di Trento arancioni: cosa si può fare e cosa no

Liguria, Toscana, Abruzzo e la provincia autonoma di Trento da questa mattina sono in zona arancione mentre da domani, 15 gennaio, la Sicilia passerà in giallo. L’Italia, in seguito all’ultimo monitoraggio dell’andamento dell’epidemia, torna quindi a cambiare colore. La priorità ora è evitare che la variante inglese diventi prevalente nel nostro paese.
A cura di Davide Falcioni
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Liguria, Toscana, Abruzzo e la provincia autonoma di Trento da questa mattina sono in zona arancione mentre da domani, 15 gennaio, la Sicilia passerà in giallo: l'Italia, dunque, cambia di nuovo colore in seguito all'ordinanza firmata ieri dal Ministro della Salute Roberto Speranza, fresco di conferma da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Come emerso nel monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità la circolazione del coronavirus nel nostro paese è ancora importante ed appare molto probabile che nel giro di qualche settimana la variante B.1.1.7 – la cosiddetta variante inglese – possa diventare quella dominante in Italia. Per questa ragione occorre correre ai ripari il più in fretta possibile e – come dichiarato dallo stesso Brusaferro – inasprire alcune misure di mitigazione dei contagi.

Da oggi, quindi, si passa da un'Italia con 17 regioni in zona gialla, due in zona arancione ed il Trentino-Alto Adige diviso tra il primo in giallo ed il secondo in zona rossa, ad un paese ancora a maggioranza gialla (15 regioni su 19), con 4 regioni arancioni (Liguria, Toscana, Abruzzo e Umbria) e il Trentino-Alto Adige ancora diviso in due, tra l'arancione di Trento ed il rosso di Bolzano. Unico altro cambio, ma migliorativo, è il passaggio della Sicilia passata in zona giallo alla luce di un miglioramento dei dati epidemiologici.

Le regole da rispettare in zona arancione

In zona arancione gli spostamenti sono consentiti dalle 5 alle 22 nello stesso comune ed è permessa una visita al giorno a non più di 2 persone più figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi. Nei comuni fino a 5mila abitanti la mobilità è consentita anche entro i 30 chilometri dai confini con divieto di recarsi nei capoluoghi di Provincia. Quanto alle attività aperte lo saranno i centri commerciali solo nei giorni feriali, mentre nei festivi e prefestivi al loro interno funzioneranno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai.

Le consumazioni in bar e ristoranti saranno sempre vietate, anche nelle vicinanze. Dalle 5 del mattino alle 18 è permesso solo l'asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario. Potranno restare aperti i negozi al dettaglio anche di generi non ritenuti di prima necessità, come quelli di abbigliamento. L'attività motoria è sempre consentita, ma entro i confini del proprio comune di residenza.

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