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L’ex commissario straordinario dell’Ilva Enrico Laghi agli arresti domiciliari per corruzione

L’ex commissario straordinario dell’Ilva Enrico Laghi è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per corruzione condotta nei confronti del magistrato Carlo Maria Capristo, ex procuratore di Taranto. Secondo l’accusa, Laghi e Pino Amara, ex consulente per Eni, favorivano Capristo presso amici e conoscenti in contatto con membri del Csm per permettere suoi ulteriori avanzamenti di carriera. In cambio il magistrato forniva loro favori dal punto di vista processuale, dirottando i procedimenti a loro favore.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Enrico Laghi, ex commissario dell'Ilva in amministrazione straordinaria, è attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione in atti giudiziari. La squadra mobile della Questura di Potenza e la Guardia di Finanza locale gli hanno sequestrato più di 300mila euro. L'inchiesta riguarda un nuovo filone dell'indagine sull'ex procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo che, secondo l'accusa, avrebbe cercato di compromettere i procedimenti relativi all'Ilva insieme all'avvocato Giacomo Ragno e il poliziotto Federico Paradiso. Secondo quanto stabilito dalle indagini, Laghi avrebbe ricambiato i favori offerti da Capristo per compromettere i procedimenti riguardanti l'Ilva. L'indagato avrebbe inoltre chiuso un occhio sugli incarichi professionali affidati all'avvocato Ragno da dirigenti dell'Ilva. Il legale era infatti vicinissimo allo stesso Capristo, a capo della procura di Taranto.

Il magistrato avrebbe frequentato spesso Laghi, l'ex consulente esterno dell'Eni Piero Amara e il consulente dell'Ilva Nicola Nicoletti. In questo frangente, il poliziotto Federico Paradiso sarebbe stato l'intermediario della corruzione imputata. Il magistrato, in cambio dell'interessamento di Amara e Paradiso per ulteriori avanzamenti di carriera, avrebbe fornito loro vantaggi economici e patrimoniali. Amara faceva in modo secondo l'accusa di raccomandare ad amici e conoscenti Capristo per esercitare pressioni su membri del Csm conosciuti direttamente o indirettamente. Lo scopo era quello di far avanzare il magistrato nella sua carriera: secondo l'accusa, in questo modo Capristo sarebbe arrivato al vertice della procura di Taranto. Laghi sarebbe coinvolto in quanto partecipe del sistema di corruzione: in cambio di favori materiali quali nomine e incarichi ad amici da parte di Ilva, il magistrato garantiva stabilmente a quest'ultimo e ad Amara utilità e vantaggi processuali.

Laghi aveva quindi appoggiato l'attività di favoreggiamento per il magistrato svolta da Amara e Paradiso. In cambio la promessa di facilitazioni dal punto di vista processuale sul caso Ilva. Per garantire a se stesso le facilitazioni, nominava consulenti e assistenti legali indicati dallo stesso Capristo. In questo modo, tramite un accordo precedente, consulenti e assistenti orientavano la Procura su piste favorevoli all'Ilva. Il trattamento di favore da parte della Procura di Taranto avrebbe fornito anche ulteriori benefici all'indagato. Laghi infatti avrebbe così acquisito maggiore credito presso il Governo Nazionale e i Ministri competenti mostrandosi capace di risolvere questioni giudiziarie ed economiche complesse a capo di aziende commissariate.

Chi è Enrico Laghi e la nomina del governo Renzi

Enrico Laghi è stato professore ordinario di Economia Aziendale presso l'Università di Roma Sapienza. Laghi è stato anche componente del consiglio di amministrazione o del collegio sindacale di numerose società anche quotate in Borsa. Tra queste Acea, Pirelli, Gruppo Editoriale L'Espresso, Beni Stabili, Unicredit, Banca Finnat, Nomura, Sim, Tim, Finsiel , Rai Cinema, RaiSat, RaiNet, Cofiri F&L, Fendi e Fiorucci. Fu nominato commissario per l'Ilva dal governo di Matteo Renzi. Prima ancora fu commissario per Alitalia e componente del comitato di sorveglianza di Tirrenia Società di Navigazione S.p.A. Attualmente è consigliere di amministrazione e presidente del Cda di Edizione, holding finanziaria controllata dalla famiglia Benetton.

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