Le mani degli Agnelli sull’Economist, Exor aumenta la quota e diventa primo azionista

La famiglia Agnelli è ufficialmente il principale azionista singolo del più importante quotidiana economico mondiale, The Economist. La holding di famiglia Exor infatti ha aumentato dal 4,7% al 43,4% la propria quota nella società attraverso un accordo con Pearson. A renderlo noto è stata la stessa Exor parlando di un investimento totale di 405 milioni di euro. Nel dettaglio la società di investimento ha stipulato un accordo per acquistare 6,3 milioni di azioni ordinarie (pari al 27,8%) per un importo di 227,5 milioni di sterline e 1,26 milioni di azioni speciali B (pari al 100%) per un importo di 59,5 milioni di sterline del Gruppo The Economist da Pearson Group plc. Il perfezionamento dell'operazione , finanziata con mezzi propri di Exor, è previsto nel quarto trimestre 2015 ed è soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge e all’approvazione da parte degli azionisti di The Economist.
"Con l'aumento della partecipazione in The Economist siamo lieti di confermare il nostro ruolo di azionisti di lungo termine a sostegno del Gruppo, insieme alle famiglie Cadbury, Layton, Rothschild e Schroder, e ad altri singoli investitori stabili" ha spiegato John Elkann, presidente e ad di Exor, e amministratore non esecutivo in The Economist. "Riteniamo che The Economist abbia un enorme potenziale di crescita, in particolare per la sua capacità di cogliere le numerose opportunità di sviluppo legate alla digitalizzazione del settore dei media, sotto la guida di Zanny Minton Beddoes e di Chris Stibbs" ha proseguito Elkann, concludendo: "Abbiamo sempre ammirato l'integrità editoriale e la prospettiva globale che sono gli elementi caratteristici del successo de The Economist e sottoscriviamo pienamente la sua storica missione di ‘prender partito nella dura battaglia tra l'intelligenza, che ci spinge verso il progresso, e un'ignoranza vile e timorosa, che lo ostacola'".