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Covid 19

Le differenze tra zona rossa e zona arancione: cosa cambia

Tra zona rossa e zona arancione cambiano le regole sugli spostamenti, ma anche le misure che regolano l’apertura di negozi, bar e ristoranti. Vediamo quali sono le differenze tra le regole in vigore in zona rossa e in zona arancione al fine di orientarsi meglio ed evitare di incorrere in sanzioni.
A cura di Ida Artiaco
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Con i dpcm di dicembre e di novembre, l'Italia è stata divisa in zone rosse, arancioni e gialle in relazione ad una serie di 21 indicatori, tra cui l'indice rt di contagio da Covid-19 e l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti. In particolare nelle aree arancioni e rosse ci sono regole più stringenti su spostamenti, apertura dei negozi e delle altre attività, come bar e ristoranti. Il sistema a fasce è stato mantenuto anche con l'ultimo decreto Covid in vigore fino al 6 aprile, quindi fino a dopo Pasqua. Vediamo cosa cambia tra zona rossa e zona arancione e quali sono le nuove norme da seguire.

Spostamenti

Misure meno stringenti per quanto riguarda gli spostamenti. Mentre, infatti, nella zona rossa non si può uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute, necessità, urgenza, istruzione, o per andare a fare una corsa o una passeggiata, sempre in prossimità della propria abitazione, e con l'autocertificazione, nella zona arancione il movimento all’interno del proprio comune è libero tra le ore 5 e le 22, quando comincia il coprifuoco notturno. Tuttavia, sempre nella zona arancione resta vietato spostarsi dal proprio Comune, salvo per le esigenze elencate prima, e uscire o entrare dal territorio regionale, salvo che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”.

Negozi, bar e ristoranti

Come nella zona rossa, anche in quella arancione restano chiusi i bar e i ristoranti, così come gelaterie e pasticcerie, tranne mense e catering. Rimangono possibili asporto e consegna a domicilio. Restano aperti solamente i servizi di ristorazione nelle aree di servizio delle autostrade, in aeroporto e in ospedale. Chiusi in zona rossa parrucchieri e barbieri. Nei weekend e nelle giornate festive e prefestive restano chiuse le medie e grandi strutture di vendita, compresi i centri commerciali, a eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Trasporti

Per i trasporti valgono le stesse regole in tutte le aree, quindi nulla cambia nel passaggio dalla zona rossa a quella arancione. La capienza viene ridotta del 50% per il trasporto pubblico locale, a eccezione solamente dei mezzi di trasporto scolastico.

Scuola

Per quanto riguarda la scuola, con l'ultimo decreto Covid in vigore fino al 6 aprile, si stabilisce che in zona arancione l’attività dei servizi educativi per l’infanzia (asili nido), delle scuole dell’infanzia (ex scuola materna) e per il primo ciclo di istruzione (ex scuole elementari e medie) continua a svolgersi integralmente in presenza. Nelle scuole superiori si adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, in modo che almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento degli studenti sia garantita l’attività didattica in presenza. Nelle zone rosse, invece, e in quelle arancione rafforzato si torna alla didattica a distanza al 100 per cento. In entrambe le zone non sono permesse le fiere, i convegni e neanche gli eventi a loro assimilati, come i mercatini di Natale. Chiusi i musei e sospese le mostre. Chiusura anche per teatri e cinema.

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