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“Lavate i genitali ai cavalli”. Accuse di sessismo e punizioni in Accademia: indagato tenente colonnello

Violenza privata, molestie e abuso di autorità. Sono le imputazioni nei confronti di un ufficiale del Centro ippico dell’Accademia militare. Avrebbe costretto alcune sue allieve a lavare ‘frequentemente’ i genitali dei cavalli, oltre alle molestie verbali e alle fotografie rubate.
A cura di Biagio Chiariello
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La Procura di Modena ha indagato un tenente colonnello a capo del Centro ippico dell’Accademia militare per vessazioni contro i suoi allievi. Per anni avrebbe molestato i suoi palafranieri delle scuderie, sia donne che uomini, con battute a sfondo sessuale, bodyshaming e punizioni umilianti come l'obbligo di lavare "frequentemente" i genitali dei cavalli.

Aperto un fascicolo d'inchiesta per "violenza privata, molestie persecutorie e abuso di autorità" di cui si sta occupando anche la procura militare di Verona. Le indagini sono partite a seguito di numerose segnalazioni raccolte dal comandante dell’Accademia Davide Scalabrin, che ha presentato una dettagliata informativa alla magistratura.

Il militare ora rischia il processo. Ci sarebbero già otto colleghi pronti a costituirsi parte civile. Nel frattempo il militare coinvolto resta operativo all’interno dell’Accademia di Modena, ma – in attesa dell’esito delle indagini – è stato trasferito ad altra mansione, sempre nell’ambito dello Stato Maggiore dell’Accademia.

Ma le testimonianze raccolte dai carabinieri e finite nel fascicolo del sostituto procuratore Francesca Graziano (che è al vaglio anche della Procura militare di Verona) tracciano un quadro accusatorio pesantissimo nei suoi confronti.

È Repubblica a pubblicare alcuni dettagli della vicenda, evidenziando come il tenente colonnello avrebbe infastidito il personale femminile dell'accademia con frasi a sfondo sessuale e veri e propri abusi. Era inoltre solito raccontare le sue avventure sessuali, come nell'occasione in cui ha mostrato ad un'allieva messaggi e immagini di donne in abbigliamento intimo sul proprio smartphone, affermando che quelle che commentavano le sue foto sui social e "non vedevano l’ora di essere t****". Alla stessa giovane avrebbe scattato una foto di spalle commentando il suo aspetto fisico.

"Mi so sentendo con una delle tue parti, ma voi giù siete calde vero? Mamma mia come siete calde", le parole che avrebbe rivolto ad un'altra soldatessa originaria della Puglia.

"Attenderemo gli sviluppi investigativi della magistratura e se dovesse avviare un procedimento penale a carico dell'istruttore Nsc, Nuovo Sindacato Carabinieri, Segreteria Regione Emilia Romagna, valuterà se costituirsi parte civile dando mandato ai propri legali". Lo dice Giovanni Morgese, segretario regionale del sindacato in Emilia-Romagna, commentando l'indagine a carico dell'ufficiale.

L'Esercito: "Tolleranza zero nel perseguire questi comportamenti inaccettabili"

"In relazione alla notizia pubblicata su alcuni organi di stampa relativa alla conclusione delle indagini, aperte nei confronti di un Ufficiale in servizio presso l’Accademia Militare di Modena, indagato per presunto “sessismo e body shaming”, l’Esercito precisa che è stato il Comandante dell’Istituto, a seguito di segnalazioni interne, ad inviare immediatamente la comunicazione di presunto reato alla Procura Militare, a seguito della quale l’Ufficiale è stato avvicendato in qualità di Capo Centro Ippico", si legge in una nota diffusa dall'Esercito sul caso. "L’Esercito, ritenendo molto gravi le ipotesi di reato al vaglio delle autorità competenti, promuoverà ogni azione consentita dalla legge per tutelare l'immagine della Forza Armata", prosegue ancora il comunicato.

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