La sfida di un cinema di Taviano al Dpcm: “Chiudiamo per le multe salate ma faremo ricorso al Tar”

Aveva deciso di sfidare le norme contenute nel nuovo Dpcm contro il Coronavirus tenendo aperto il suo cinema. La sua "manifestazione civica" ha fatto ieri il giro dell'Italia, e del web, ma alla fine, Antonio Mosticchio, titolare del cinema Multiplex Sala Fasano di Taviano, in Salento, ha dovuto arrendersi davanti alle multe salate che avrebbe potuto ricevere: dai mille a 5mila euro per l’esercente, oltre a 400 euro a testa per gli avventori. Tuttavia, anche se la chiusura è stata inevitabile, ha promesso di fare ricorso al Tar per "chiedere una sospensiva". Tutto è cominciato ieri mattina, lunedì 26 ottobre, quando Antonio ha affisso all’ingresso del suo multisala un cartello con la scritta: "Io resto aperto".
Una forma di "disobbedienza civile", come lui stesso ha voluto definirla, per protestare a suo modo contro l’ultimo Dpcm, in vigore fino al 24 novembre per contrastare il Coronavirus, che chiude cinema e teatri. Col passare delle ore, però, ci ha ripensato e ha rimosso il cartello a causa delle possibili sanzioni previste in caso di mancata chiusura. "Inoltre, con me sarebbero stati multati anche i miei dipendenti – ha spiegato l’uomo al Corriere della Sera -. Stando così le cose da solo non posso fare altro che chiudere, non ho le forze economiche per difendermi. Per noi i mesi tra ottobre e dicembre sono come ferragosto per i ristoranti di Gallipoli. Se non lavoriamo adesso, chiudiamo", ha aggiunto amareggiato, nonostante la sua iniziativa abbia avuto un grande successo soprattutto sui social dove l'appello è apparso in numerose bacheche.
Per altro, vi hanno risposto in massa i colleghi di tutta Italia. Sul sito del cinema si leggeva: "La direzione del Multiplex Teatro Fasano – viste le disposizioni del DPCM 24/10/2020 che sospendono le attività cinematografiche dal 26/10/2020 al 24/11/2020 – appurato che non esistono evidenze scientifiche di focolai dovuti a cinema e teatri, che da sempre sono stati i luoghi più sicuri in quanto garantiscono il mantenimento della distanza di sicurezza, l’uso delle mascherine, il continuo ricambio di aria e la sanificazione dei posti a sedere; ha deciso di adottare un comportamento di disobbedienza e terrà il cinema aperto fino a quando non vi sarà una chiusura fisica forzata". Poi è arrivata la decisione di chiusura, ma con una promessa: "In questo momento storico il cinema è più che mai anche una forma di evasione e di arte che garantisce intrattenimento e un apporto terapeutico in un periodo di forte stress psicologico", ha detto annunciando di voler fare ricorso al Tar e concludendo: "Se riaprirò io, riapriranno tutte le sale d’Italia".