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La regola dei 6 secondi, così vengono selezionati i curriculum quando ci si candida per un lavoro

Quando ci si candida per un’offerta di lavoro è importante aver redatto il proprio curriculum nel modo corretto. I recruiter infatti dedicano non più di 6 secondi alla lettura dei cv.
A cura di Chiara Ammendola
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Sei secondi. È questo il tempo massimo che un selezionatore dedica a ogni singolo curriculum vitae, ed è in questo breve lasso di tempo che un candidato può essere scelto o scartato per un possibile lavoro. È quanto rivela Work It Daily, agenzia internazionale che si occupa della formazione di recruiter di piccoli e grandi aziende, e che ha rivelato quali sono i nuovi consigli da seguire per fare in modo che il proprio curriculum venga notato.

Il mondo del lavoro è alle prese con profondi cambiamenti, e se cambiano le esigenze di aziende e lavoratori, cambiano anche le modalità e i criteri di selezione dei candidati da parte dei recruiter, a partire proprio dai cirruculum. Sono infatti migliaia i cv che ogni giorno vengono scremati da agenzie interinali e dalle aziende, e ogni curriculum riceve una breve e veloce lettura da parte del selezionatore di turno: se prima erano necessari 31 secondi per una valutazione, ora ne bastano solo 6. La cosiddetta regola dei sei secondi.

“L'occhio umano funziona secondo uno schema cosiddetto a Z, e scorre velocemente un testo, alla ricerca solitamente di quattro o cinque elementi che possano essere considerati d'impatto”, spiegano da Work It Daily. Un curriculum difficile da leggere nel quale non sono messe in risalto le competenze chiave necessarie per il lavoro per il quale ci si candida, rischia di essere scartato subito, per questo è necessario seguire delle regole ben precise.

Innanzitutto bisogna eliminare il paragrafo introduttivo nel quale ci si presenta, che prima era piuttosto richiesto e che oggi è diventato obsoleto, soprattutto perché i selezionatori hanno poco tempo. Importante è invece presentarsi con il proprio titolo professionale, come "marketing specialist" o "content writer". In questo senso è fondamentale utilizzare le stesse parole chiave dell'annuncio di lavoro: se si cerca un "community manager" è importante che questa parola compaia nel cv almeno una volta.

Il cv va inoltre personalizzato a seconda dell'offerta di lavoro per quale ci si candida, e non va quindi riempito con esperienze di qualunque tipo, che hanno spesso poca inerenza tra loro. Insomma meglio essere specializzati in uno specifico campo piuttosto che risultare dei tuttofare.

Un'altra domanda che ci si pone spesso quando si scrive un cv è se sia preferibile editarlo su una o due pagine. In questo caso non vi è un'unica risposta, ma l'importante è che i caratteri siano leggibili, e che soprattutto ogni esperienza lavorativa abbia come primo elemento il ruolo ricoperto e non altre informazione che rischiano di spostare l'attenzione altrove.

Importante è anche l'utilizzo dei numeri che rendono maggiormente dettagliate le descrizioni del proprio lavoro: “Se nel curriculum si inserisce un'esperienza come centralinista – spiega Work It Daily – non basta dire che tra le mansioni che gli sono state affidate c'è quella di ‘rispondere al telefono', ma è più efficace scrivere che ‘si lavora per un'azienda di 300 persone, e si risponde a più di 100 chiamate al giorno, con un sistema telefonico di almeno 12 linee'”.

Fondamentale è poi l'utilizzo di Linkedin. “Il tuo LinkedIn è davvero il tuo miglior curriculum”, spiegano daWork It Daily. È qui infatti che i recruiter cercano possibili candidati a un'offerta di lavoro. Importante in questo senso è modificare il proprio profilo ogni due settimane, cambiando le parole chiave. La modifica del contenuto aiuta infattil'algoritmo del sito a scansionare nuovamente il proprio profilo, mantenendolo in cima alle ricerche delle aziende.

Infine un consiglio: no all'intelligenza artificiale. Non delegare dunque a ChatGPT il compito di scrive il il proprio curriculum perché gli addetti alla selezione del personale riconoscono subito un contenuto non originale.

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