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La Commissione Ue ritira il documento sulla comunicazione inclusiva dopo le polemiche sul Natale

La Commissione europea ha deciso di ritirare il documento sulla comunicazione inclusiva dopo le polemiche sui passaggi riferiti al Natale: “Non raggiunge gli standard qualitativi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è una novità importante nella polemica sul Natale e sulle linee guida della Commissione Ue: l'esecutivo comunitario ha deciso di ritirare il documento che puntava a una comunicazione più inclusiva. Dopo due giorni di discussione sul testo in questione, infatti, dalla Commissione è arrivato il dietrofront: "La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nei loro compiti aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante, illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei – spiega la commissaria Ue all'Uguaglianza, Helena Dalli, responsabile del progetto – Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento".

La questione era stata sollevata in Italia dai partiti di centrodestra, che avevano accusato l'esecutivo europeo di voler cancellare le "radici cristiane". Antonio Tajani e Forza Italia avevano annunciato un'interrogazione scritta all'europarlamento, mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni avevano twittato polemicamente contro la Commissione.

L'obiettivo del documento, veniva spiegato nel testo, era far sì che ogni cittadino europeo non si sentisse discriminato per genere, etnia, razza, religione, disabilità o orientamento sessuale. Nel decalogo della Commissione si leggeva, ad esempio: "Non usare nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto; mantenere un equilibrio tra generi nell'organizzazione di ogni panel; se si utilizza un contenuto audiovisivo o testimonianze, assicurarsi la diversità sia rappresentata in ogni suo aspetto; non rivolgersi alla platea con le parole ‘ladies' o ‘gentleman' ma utilizzare un generico ‘dear colleagues'; quando si parla di transessuali identificarli secondo la loro indicazione; non usare la parola ‘the elderly' ma ‘older people'; parlare di persone con disabilità con riferimento prioritario alla persona".

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