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L’ex suocera uccide il genero e si mostra contenta: “Ho fatto bene ad ammazzarlo”

Delle liti familiari avrebbero spinto una donna a sparare, a Foggia, contro l’ex marito della figlia e ad ucciderlo, barbaramente, all’entrata della casa. Posso anche andare in galera ma lui doveva morire, la confessione della donna in questura.
A cura di Susanna Picone
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Delle liti familiari avrebbero spinto una donna a sparare, a Foggia, contro l’ex marito della figlia e ad ucciderlo, barbaramente, all’entrata della casa. Posso anche andare in galera ma lui doveva morire, la confessione della donna in questura.

Marito e moglie si separano, il fatto alimenta dei dissapori tra le due famiglie tanto che l’ex suocera di lui decide di mettere fine alle “incomprensioni” freddandolo con cinque colpi di pistola. È quanto è accaduto, venerdì pomeriggio, a Foggia, dove un uomo di 43 anni, Giovanni Battista Buono, è stato ucciso da due dei cinque colpi esplosi che l’hanno raggiunto alla testa. A sparare, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, è stata Lucia Lumera, l’ex suocera di 52 anni, che ha atteso a casa della figlia l’arrivo dell’uomo giunto lì per prendere il bambino di sei anni.

L’ha ucciso in strada e poi ha sparato anche verso il consuocero – La donna, secondo quanto si apprende, aveva preparato tutto: aveva preso la pistola legalmente detenuto da suo marito che stava dormendo da un’altra parte, l’aveva messa nella sua borsa e all’arrivo della sua vittima ha sparato più colpi contro di lui. A quanto pare si era anche esercitata in campagna con la pistola per non fallire nella sua missione. Con Giovanni Battista Buono c’era anche il padre Rinaldo, 59enne e tentata vittima anch’egli della furia della donna. L’ex suocera ha sparato, infatti, anche contro di lui, mentre questi cercava di soccorrere suo figlio a terra, ma fortunatamente non l’ha colpito.

“Lui meritava di morire” – All’arrivo della polizia la donna non solo non avrebbe tentato di negare il suo delitto ma, al contrario, mentre continuava ad infierire con il calcio della pistola sul cadavere dell’ex genero, si sarebbe mostrata convinta del suo gesto perché l’ex genero, a suo dire, meritava di morire: “Ho fatto bene ad ammazzarlo, anche se vado in galera ho fatto bene ad ammazzarlo”. A quanto pare i dissapori tra le famiglie l’avrebbero effettivamente portata ad uccidere anche il consuocero che, secondo quanto ha poi raccontato in questura, la derideva sparlando di lei. Su Lucia Lumera ora grava l’accusa di omicidio volontario.

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