Kabobo, perizia psichiatrica per l’omicida di Milano

Una perizia psichiatrica che servirà per chiarire se Adam Mada Kabobo, l’uomo che lo scorso 11 maggio ha ucciso tre persone in strada a Milano a colpi di spranga e piccone, sia capace di intendere e di volere. Se l’assassino sia in grado di partecipare coscientemente al processo. È quanto ha disposto il gip Andrea Ghinetti nei confronti del cittadino ghanese responsabile del triplice delitto. Il prossimo 6 giugno sarà conferito l’incarico ai periti che dovranno, appunto, accertare la capacità di intendere e di volere dell’indagato sia in generale sia al momento del fatto e la pericolosità sociale dell’uomo. L’udienza è stata fissata dopo che nei giorni scorsi la Procura aveva chiesto di valutare le facoltà mentali dell’assassino con il quale, da quanto si è appreso, gli avvocati d’ufficio hanno ancora molte difficoltà a comunicare.

Per la procura “segni inequivocabili di infermità mentale” – La richiesta di una perizia psichiatrica da parte del pm era stata avanzata tenuto conto del fatto che dalle dichiarazioni di Kabobo e dalla documentazione medica trasmessa dalla Casa Circondariale di Milano erano emersi “segni inequivocabili di una situazione di infermità mentale”. L’accertamento psichiatrico è un passaggio importante per il destino giudiziario dell’uomo che, se riconosciuto incapace di intendere e di volere al momento dei delitti, non finirebbe in carcere ma in un ospedale psichiatrico giudiziario.