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Italia prima in Europa (e 11esima nel mondo) per morti premature da polveri sottili

Triste primato per l’Italia, che si piazza al primo posto in Europa ed è undicesima nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. Solo nel 2016 sono state 45.600. A lanciare l’allarme la rivista The Lancet in un report sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute.
A cura di Susanna Picone
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L’Italia è prima in Europa e undicesima nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. A dar notizia del drammatico primato del nostro Paese è la rivista The Lancet nel report Countdown on Health and Climate Change sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. "Solo nel 2016 – ha spiegato all'Ansa uno degli autori del report, Marina Romanello della University College di Londra – nel nostro Paese sono stati ben 45.600 i decessi in età precoce, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, la peggiore in Europa". I cambiamenti climatici hanno già provocato vittime in tutto il mondo e ne faranno altre se non si riuscirà a limitare il surriscaldamento del pianeta.

La salute di un’intera generazione minacciata dai cambiamenti climatici – La "salute futura di un'intera generazione è minacciata dai cambiamenti climatici – scrivono gli autori del report – se non saranno raggiunti gli obiettivi dell'accordo di Parigi, in primis limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali". Il cambiamento climatico rende sempre più plausibile l'arrivo in Paesi come l’Italia di nuove malattie infettive come ad esempio la febbre Dengue: secondo Romanello, in Italia la probabilità che una zanzara vettore trasmetta l'infezione a partire da un individuo infetto è raddoppiata dal 1980 e a farne le spese potrebbero essere soprattutto i più piccoli.

Cruciale rispettare l'accordo di Parigi sul clima – Marina Romanello  ha fornito anche dei numeri, drammatici, relativi alle vittime per il caldo. Solo per l'Italia si sono contati ben 9,3 milioni di casi in più di over-65 esposti a ondate di calore nel 2017 rispetto al 2000. Il dato mondiale riportato sulla rivista indica per il 2018 un record di 220 milioni di over-65 esposti a ondate di calore in più rispetto al 2000, con gli anziani che vivono in Europa e Mediterraneo orientale tra quelli più a rischio. I problemi climatici causano anche malnutrizione dato che minacciano i raccolti. Dinanzi a questi dati, sottolineano i ricercatori, è cruciale rispettare l'accordo di Parigi sul clima: solo così un bambino nato oggi potrà festeggiare il suo 31esimo compleanno in un mondo a emissioni zero e le prossime generazioni potranno avere un futuro più sano.

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