Ismaele Lulli sgozzato a 17 anni, arrestata la donna che lo attirò in un agguato: stava fuggendo all’estero

È stata arrestata Ambera Saliji, la donna condannata in via definitiva a cinque anni e tre mesi di reclusione per concorso anomalo nell'omicidio di Ismaele Lulli, il giovane di 17 anni ucciso a Sant'Angelo in Vado, in provincia di Pesaro Urbino, nel luglio del 2015. Stando a quanto emerso dalle indagini e dal processo, la donna avrebbe attirato il giovane in un agguato poi però non avrebbe preso parte all'esecuzione materiale. A poche ore dal delitto con l'accusa di omicidio erano stati fermati i killer, ovvero due cittadini albanesi.
La donna all'epoca dei fatti aveva una relazione con uno dei due autori ma aveva avvicinato la vittima con la scusa di un incontro chiarificatore. C'era stato stato infatti qualcosa tra la vittima e sollevando la gelosia del killer. In queste ore l'arresto è stato eseguito dai carabinieri a seguito dell'ordine emesso dalla Procura del tribunale di Urbino: l'arrestata stava giusto organizzando il Macedonia nel Nord.
Stando alla ricostruzione di quanto accaduto, il cadavere di Lulli venne trovato legato con nastro adesivo e con la gola recisa da più colpi d'arma da taglio. Ambera avrebbe portato Ismaele dal fidanzato sapendo gli intenti di vendetta di quest'ultimo: avrebbe attirato la vittima alla fermata del bus.
Igli Meta e Marijo Mema furono i due pusher albanesi a torturare la vittima finché non ebbe confessato la sua relazione con Ambera: i due aspettarono il diciassettenne alla fermata del bus e lo convinsero a salire nella loro. Sia Igli Meta che Marjo Mema, l'altro responsabile dell'uccisione di Ismaele Lulli, sono stati condannati all'ergastolo.