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Interrogato il prete arrestato per la morte di Fabiana Chiarappa: “Non si è accorto del corpo sulla strada”

Don Nicola D’Onghia, il parroco di Noci arrestato ieri, martedì 29 aprile, per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, ha risposto a tutte le domande degli inquirenti. Lo fa sapere il legale del prete che ha chiesto al gip la revoca dei domiciliari. La Procura ha espresso sulla richiesta parere negativo.
A cura di Eleonora Panseri
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Don Nicola D'Onghia, il parroco di Noci arrestato ieri, martedì 29 aprile, per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, ha risposto a tutte le domande degli inquirenti. Lo fa sapere il legale del prete.

"Ha ricostruito la vicenda per come è andata secondo la sua prospettiva. Riteniamo che l'accertamento nel merito della vicenda richieda delle verifiche tecniche e delle attività investigative ulteriori. Quello che riteniamo assolutamente privo di fondamento è il provvedimento restrittivo", ha detto l'avvocato Federico Straziota, al termine dell'interrogatorio.

Il legale ha spiegato che è stata chiesta al gip la revoca dei domiciliari. La Procura, sul punto, ha espresso parere negativo. D'Onghia, ha detto sempre l'avvocato, ha confermato la ricostruzione fornita dall'inizio.

"Lui non si è reso conto che c'era un corpo sul ciglio della strada", in una "strada buia, di notte, all'uscita di una curva", ha detto Straziota. Quanto al sangue trovato sull'auto del prete, "sono accertamenti che richiederanno ulteriori approfondimenti, ma anche il fatto di averla colpita non implica di per sé della responsabilità nell'omicidio".

"Ho sempre insegnato a mia figlia a prendersi le sue responsabilità, non mi sembra che in questo caso qualcuno se le sia prese. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso. Non riesco nemmeno a concepire tutta la situazione", ha detto la madre della ragazza parlando dell'arresto.

La 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, aveva perso il controllo della sua moto ed era finita fuori strada, ma, stando a quanto emerso dalle indagini e dai primi esiti dell'autopsia, sarebbe morta dopo essere stata schiacciata dall'auto di don D’Onghia, che fino a poco prima dell'impatto pare stesse anche utilizzando il cellulare.

La 32enne sarebbe infatti morta perché colpita alla testa e trascinata sull’asfalto per alcuni metri. Sempre l'autopsia ha rilevato come fosse viva dopo la caduta dalla moto e che il decesso è stato causato dallo schiacciamento del corpo da parte del veicolo.

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