Inps: più contagiati nelle province dove ci sono più occupati nei settori essenziali

Dopo che sono scattate le misure di lockdown, i contagiati da Covid-19 sono aumentati in misura maggiore nelle province con più rapporti di lavoro nei settori essenziali, ovvero quelle attività che hanno continuato a essere svolte anche dopo il blocco del Paese. È quanto emerge da uno studio della Direzione Centrale Studi e Ricerche dell'Inps che analizza la dinamica dei contagi a partire dal 24 febbraio fino al 21 aprile. Negli ultimi giorni considerati, secondo lo studio, in questi settori vi sono in media 10 contagiati in più al giorno. Dall’analisi emerge anche che, se nel primo periodo la curva del contagio cresce nello stesso modo fra le province, dal 22 marzo, quando è stato emanato il provvedimento più restrittivo di lockdown dell’Italia, il contagio è cresciuto di più nelle province con più rapporti di lavoro nei settori essenziali rispetto a quelle dove tali settori sono meno rappresentati, per poi decrescere più lentamente dall'inizio di aprile, quando il numero generale dei contagiati da coronavirus ha iniziato a diminuire.
Dieci contagiati in più al giorno
Negli ultimi giorni considerati dallo studio è emerso come nei settori che si collocano sopra la fascia mediana dei settori essenziali, dove è maggiore il numero dei lavori appartenenti ai settori essenziali, vi sono in media 10 contagiati in più al giorno. Secondo l’Inps, si tratta di un numero non trascurabile dato che la media provinciale giornaliera dei contagiati dopo il 22 marzo è di 37 (l'impatto è circa il 25 percento della media). La differenza risulta ancora più marcata se si considera anche la densità di occupazione a livello provinciale. Aggiungendo tale elemento all'analisi emerge infatti che l'impatto dell'esposizione a settori essenziali risulta essere leggermente più elevato rispetto al caso di considerare solo i settori essenziali (13 contagiati in più al giorno contro 10).