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Infuso di erbe richiamato dal commercio per rischio chimico, l’avviso del Ministero della salute

Il prodotto oggetto del ritiro dai negozi è il “Bioinfuso armonizzante”, una miscela di erbe biologiche creata e venduta a marchio Flora. Il ritiro dalla vendita perché dai controlli è emerso un valore degli alcaloidi pirrolizidinici fuori dal range di conformità alla normativa vigente.
A cura di Antonio Palma
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Il Ministero della salute ha annunciato il richiamo dal commercio di un Infuso di erbe per un possibile rischio chimico per il consumatore. Il prodotto oggetto del ritiro dai negozi è il "Bioinfuso armonizzante", una miscela di erbe biologiche, creata e venduta a marchio Flora. L'infuso è venduto in confezioni da 36 grammi ciascuna in scatole da 20 filtri da 1.8 grammi ciascuno contenenti una miscela a base di melissa, camomilla e tiglio.

Il Prodotto è confezionato dalla società FLORA SRL nel proprio stabilimento di Lorenzana, in provincia di Pisa. Il lotto interessato dal richiamo è quello con numero  240090 e data di scadenza o termine minimo di conservazione fissato al gennaio 2028.

L'avvio di richiamo è datato 31 ottobre ma è stato pubblicato solo oggi sul portale web del Ministero della salute dedicato alle allerte alimentari e ai richiami da parte degli operatori. Il ritiro dal commercio dell'infuso è stato disposto dallo stesso produttore in via precauzionale perché a seguito di analisi post vendita, "è stato rilevato un valore analitico degli alcaloidi pirrolizidinici fuori dal range di conformità alla normativa vigente" come spiegano dalla ditta. Pertanto, "si ritiene necessario il ritiro di questo lotto (L240090) di Bioinfuso armonizzante dal mercato".

Le confezioni dell'infuso sono state già ritirate dal commercio ma per i consumatori che avessero già acquistato il prodotto con il lotto sopra indicato, l'invito è quello di non consumarlo e riconsegnare le confezioni in possesso al punto vendita in cui sono state acquistate.

Secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa,) l’esposizione agli alcaloidi pirrolizidinici presenti negli alimenti rappresenta un potenziale problema nel lungo termine per la salute umana, in particolare per assidui e grandi consumatori di tè e infusioni di erbe, per il potenziale cancerogeno di tali sostanze. Per questo sono stati stabiliti limiti massimi a livello europeo dal 2022.

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