Infermiera deruba pazienti morti in ospedale. Denunciata: “Ho il mutuo da pagare”

Furto aggravato e continuato. E’ l’accusa alla quale deve rispondere una operatrice sanitaria di 43 anni, da venti in servizio all’ospedale di Sant’Antonio di Padova, denunciata dalla divisione anticrimine locale. Gli inquirenti hanno accertato che la donna avrebbe compiuto almeno una dieci sottrazioni di gioielli o denaro, ai danni di pazienti e anche di persone appena decedute. Tra le vittime dell’infermiera, ci sarebbe anche il primario di Oculistica Alessandro Galan, fratello dell'ex governatore del Veneto, cui erano stati rubati 1.200 euro dal portafoglio. In un caso la 43enne avrebbe rubato dei gioielli ai pazienti di notte, con l’utilizzo di cesoie e forbici.
La polizia ha compiuto diversi accertamenti, accertando che le ruberie all'interno dei reparti ospedalieri sarebbe andate avanti dal 2008 ad oggi. E così nei confronti della donna sono scattate le perquisizioni da parte degli agenti e l'oratrice sanitaria, messa con le spalle al muro, ha ammesso le proprie responsabilità. La 43enne di Vigodarzere, separata, si è però giustificando, sostenendo di avere “un mutuo da pagare e un figlio minorenne da mantenere”. In casa gli inquirenti le hanno trovato anche dei farmaci ospedalieri: ora rischia anche una denuncia per peculato.
Denunciato, nell’ambito della stessa operazione, anche un Comproro di Pontevigodarzere dove la donna portava i preziosi da rivendere. L'attività dell'esercizio commerciale, per ordine del questore, è stata sospesa per quindici giorni. Gli investigatori hanno appurato delle irregolarità dei registri. Nello specifico, sarebbe stata manomessa la data di vendita dei gioielli per poter fondere l'oro prima che fossero trascorsi i dieci giorni previsti dalla legge.