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Incidenti in moto, una vera strage: in tre mesi 185 morti sulle strade

Settanta centauri sono morti a giugno,  45 a luglio e 70 ad agosto; durante il primo week end di quest’ultimo mese sono stati calcolati 25 motociclisti deceduti in 22 schianti. Secondo l’Asaps colpa anche della carenza di controlli: “In 10 anni, 2008 –2018, sono oltre 79.000 le pattuglie in meno schierate su statali e provinciali, cioè 216 in meno ogni giorno”.
A cura di Davide Falcioni
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I numeri sono quelli di una strage tale da giustificare la massima allerta. L'Osservatorio Due Ruote dell'Asaps, associazione amici polizia stradale, ha reso noto che nei mesi di giugno, luglio e agosto 185 motociclisti hanno perso la vita sulle strade italiane, segnando un record assoluto. Settanta centauri sono morti a giugno,  45 in quelli di luglio e 70 ad agosto; durante il primo week end di quest'ultimo mese sono stati calcolati 25 motociclisti deceduti in 22 schianti. Numeri decisamente elevati per un problema di cui evidentemente si parla troppo poco, come segnala anche Giordano Biserni, presidente dell'Asaps. "E’ intollerabile che nei soli fine settimana dei tre mesi estivi si siano contate addirittura 185 vittime fra i motociclisti. Una vera e assurda mattanza. Pensate che quei 13 fine settimana corrispondono a 39 giorni, per cui saremmo di fronte ad una media di quasi 5 motociclisti morti ogni giorno con una punta di 8 morti al giorno nel primo fine settimana di agosto". "In sostanza – chiosa Biserni – e per paradosso, se questa media giornaliera fosse quella di ognuno dei 365 giorni arriveremmo a 1.731 morti l’anno fra i soli motociclisti, rispetto al totale dei 685 motociclisti deceduti in tutto il 2018 secondo i dati Istat. Ovviamente i mesi invernali raffreddano questa media imbarazzante".

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Difficile spiegare le ragioni del boom di incidenti. Le motociclette moderne sono certamente più sicure di quelle di un tempo, così come l'equipaggiamento indossato dai centauri, mentre il comportamento su strada dei motociclisti continua ad essere spesso imprudente: "Tutti vediamo sorpassi e pieghe da brivido sulle strade, specie le statali o nei passi ‘santuario' dei bikers", spiega l'Asaps. A ciò si aggiungono le responsabilità degli automobilisti spesso distratti alla guida e intenti a usare gli smartphone al volante. Per finire c'è una carenza cronica di pattuglie sulle strade: "In particolare – spiega Biserni – sulle statali, le arterie più pericolose, dove la presenza di pattuglie della Polizia Stradale si è fatta via via più rara. In 10 anni, 2008 –2018, sono oltre 79.000 le pattuglie in meno schierate su statali e provinciali, cioè 216 in meno ogni giorno. Serve un riposizionamento della vigilanza sulle strade, servono campagne informative mirate ed efficaci e sono non più rinviabili interventi sulla manutenzione delle strade per garantirne parametri minimi di qualità".

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