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Caso Bibbiano, news sull'inchiesta Angeli e Demoni

Inchiesta Bibbiano, negato nuovo arresto al sindaco Carletti: per lui solo obbligo di dimora

Il tribunale della Libertà di Bologna ha respinto il ricorso della Procura di Reggio Emilia, che aveva chiesto gli arresti domiciliari con l’accusa di abuso di ufficio per Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, poi negati dal gip nell’ambito di un filone dell’inchiesta sui presunti affidi illeciti “Angeli e demoni”.
A cura di Ida Artiaco
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Andrea Carletti (Facebook).
Andrea Carletti (Facebook).
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Nel giorno in cui ha deciso di querelare tutti coloro che lo hanno insultato sui social, compreso il leader del Movimento 5 Stelle e attuale ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, finito al centro dell'inchiesta "Angeli e demoni" sui bambini strappati alle famiglie biologiche nella Val d'Enza, torna sotto i riflettori. Il tribunale della Libertà di Bologna ha infatti appena respinto il ricorso della Procura di Reggio Emilia, che aveva chiesto gli arresti domiciliari con l'accusa di abuso di ufficio per il primo cittadino del comune emiliano, poi negati dal gip nell'ambito di un filone dell'inchiesta sui presunti affidi illeciti. Per lui ora solo l'obbligo di dimora.

Il tribunale ha confermato, dunque, la decisione del gip di Reggio Emilia, ritenendo "priva di gravità indiziaria una delle ipotesi di abuso di ufficio contestate a Carletti relativa all'affidamento di incarichi legali" su cui verteva l'appello del pm. L'udienza si era svolta lo scorso 6 settembre e riguardava oltre al sindaco sospeso di Bibbiano anche altri indagati. Ora per Carletti si attende il pronunciamento del tribunale della Libertà sul ricorso dei suoi difensori, discusso lunedì scorso che hanno chiesto la revoca dei domiciliari, misura a cui il primo cittadino è sottoposto dal 27 giugno scorso nell'ambito dell'inchiesta "Angeli e Demoni" per cui gli sono stati contestati i reati di abuso di ufficio e falso ideologico. Da allora è anche sospeso dalla sua carica dal prefetto ma si è sempre proclamato innocente. Gli inquirenti lo accusano di aver rilasciato autorizzazioni e affidato incarichi a psicoterapeuti e associazioni nell'ambito dei servizi sociali in maniera illecita.

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