Morte Andrea Prospero

In un video gli ultimi momenti di Andrea Prospero, suicida a Perugia. Negato patteggiamento al 18enne indagato

Al ragazzo accusato di istigazione al suicidio o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero, il 19enne trovato senza vita in un monolocale a Perugia lo scorso gennaio, è stato negato il patteggiamento con la pena richiesta di 2 anni e mezzo. Oggi si è tenuta l’udienza al Tribunale di Perugia in cui la Procura ha consegnato anche un video con gli ultimi minuti di vita della vittima.
A cura di Giorgia Venturini
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Negato il patteggiamento al ragazzo accusato di istigazione al suicidio o aiuto al suicidio per la morte di Andrea Prospero, il 19enne trovato senza vita in un monolocale a Perugia lo scorso gennaio. L'autopsia aveva confermato che il decesso era stato causato dall'assunzione di farmaci e le indagini che il farmaco era stato comprato usando una ricetta falsa recuperata online. Oggi in Tribunale a Perugia il giudice per l'udienza preliminare ha rigettato la richiesta di patteggiamento della difesa del diciottenne romano, ovvero l'ultimo che la vittima ha sentito in una chat di Telegram prima di ingoiare le pastiglie.

Per il giudice la pena richiesta della difesa era troppo bassa (era stato chiesto 2 anni e mezzo) quindi si è deciso di fissare la prossima udienza il 6 novembre in cui – secondo fonti di Fanpage.it – la difesa farà una nuova richiesta di patteggiamento.

In Tribunale oggi è stato depositato dalla Procura un video con gli ultimi momenti di vita di Andrea. L'avvocato Francescon Mangano, che assieme al collega Carlo Pacelli assiste la famiglia, ha chiarito: "Si tratta di elementi probatori significativi che potranno chiarire se vi fossero altre persone nella stanza al momento del decesso". Infine: "Andrea poteva essere salvato. Sarebbe bastato chiamare un'ambulanza. Invece il corpo è stato trovato sei giorni dopo. L'imputato non ha mai mostrato pietà o cordoglio e si è persino sottratto ai domiciliari".

In aula erano presenti l'imputato con i suoi avvocati, i genitori e i fratelli di Prospero, assistiti dagli avvocati Francesco Mangano e Carlo Pacelli. La famiglia della vittima si è costituita parte civile. I legali: "La famiglia è soddisfatta perché il giudice ha accolto tutte le nostre eccezioni e contestazioni, il nostro grido di dolore e la richiesta di giustizia della famiglia". E ancora: "Il quanto del risarcimento non è il punto centrale. Quello che interessa a questi genitori e a questi fratelli e' avere giustizia per la morte di Andrea".

Stando a quanto emerso dalle indagini, gli attimi prima di morire imputato e vittima si erano scritti. Accadeva da diverso tempo, non era la prima volta. Ma in questa ultima chat su Telegram si legge come il 18enne avrebbe incoraggiato la vittima a togliersi la vita: "Mangia tutte e 7 le pasticche e basta". Andrea Prospero avrebbe risposto dicendogli di avere un cedimento, di non potercela fare. "Ce la puoi fare, vai, ammazzati", lo avrebbe incoraggiato il 18enne. La vittima avrebbe scritto un ultimo messaggio: "Dammi più incoraggiamento". Ma la risposta dall'altra parte sarebbe stata ancora più spietata: "Non ho voglia, chittesenc**a. Se vuoi ammazzarti, ammazzati e zitto. Senza fare storie". Poi il silenzio e il ritrovamento del corpo di Andrea Prospero pochi giorni dopo in un monolocale di Perugia.

L'imputato in aula ha preso parola per una dichiarazione spontanea con la volontà di chiedere scusa alla famiglia della vittima. "Ha detto di avere perso un amico ma perderlo a queste condizioni non è un amico", ha precisato il padre di Andrea Prospero lasciando l'aula. Stando a fonti di Fanpage.it, il 18enne avrebbe detto davanti al gup di aver conosciuto online Andrea e che giocavano insieme. Non si erano mai però visti. Oggi lo avrebbe definito il suo migliore amico. Poi alla famiglia di lui ha chiesto scusa.

"Da schifo…", è il commento del padre di Andrea a quanto detto dall'indagato. Per poi aggiungere: "Siamo soddisfatti per la prima fase in quanto il giudice ha valutato le istanze dei nostri avvocati, che sono molte sensate. Non sarebbe stata una sentenza accettabile. Completa giustizia per Andrea".

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