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Covid 19

In Italia sono state effettuate 1 milione di vaccinazioni contro il Coronavirus

In Italia sono state vaccinate oltre un milione di persone contro il Coronavirus. È quanto è riportato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: secondo i dati ufficiali, dal 27 dicembre ad oggi, sono state somministrate un milione di dosi tra personale sanitario e ospiti e dipendenti di Rsa, primo passo della campagna di vaccinazione, che entrerà nel vivo a partire dal mese di febbraio.
A cura di Ida Artiaco
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In Italia sono state vaccinate ad oggi un milione di persone. È quanto ha reso noto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte considerando le dosi distribuite dallo scorso 27 dicembre, quando è iniziata la campagna vaccinale con il siero messo a punto da Pfizer e BioNtech. Al momento la Regione che ha effettuato il maggior numero di vaccinazioni sulla base della popolazione residente è la Campania. Bene anche Lazio, Veneto e Toscana. Fanalino di coda la Calabria, la Basilicata e la provincia autonoma di Trento. Ha recuperato la Lombardia, dopo il ritardo accumulato nei primi giorni. Le categorie a cui per prime è stato somministrato il vaccino sono state quelle degli operatori sanitari e degli ospiti e de dipendenti delle Rsa. Tra fine gennaio e inizio febbraio si passerà a over 80 e insegnanti, per poi proseguire con la campagna di massa. Secondo gli esperti per raggiungere l'immunità di gregge dovrebbero vaccinarsi almeno 42 milioni di italiani: un obiettivo, questo, che come ha sottolineato il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, dovrebbe essere raggiunto entro il prossimo ottobre con la vaccinazione di quanti vorranno parteciparvi.

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Differenza tra vaccino Pfizer e Moderna

Il vaccino, infatti, in Italia, così come nel resto d'Europa, non è obbligatorio ed è gratuito. Tra i vaccini in via di distribuzione nel nostro Paese ci sono quelli di Pfizer-BioNtech da un lato e di Moderna dall'altro, entrambi già approvati da Ema e Aifa. In totale, sono oltre 60 i milioni di dosi a disposizione dei cittadini italiani. Tra le differenze tra i due tipi di siero, si ricordi che il vaccino Moderna è indicato a partire dai 18 anni di età, anziché dai 16 anni come per il vaccino Pfizer; la schedula vaccinale prevede due somministrazioni a distanza di 28 giorni, invece che di almeno 21 giorni; l'immunità si considera pienamente acquisita a partire da 2 settimane dopo la seconda somministrazione, anziché una. Ma sono pressoché sovrapponibili per quanto riguarda l'efficacia e la sicurezza. A breve dovrebbe arrivare anche il vaccino di AstraZeneca e Università di Oxford, realizzato insieme all'italiana Irbm di Pomezia, su cui l'Agenzia europea del Farmaco dovrebbe esprimersi entro il 29 gennaio.

Le fasi delle campagna di vaccinazione

Una volta terminata la fase 1 della campagna vaccinale, con priorità a operatori sanitari e personale e ospiti delle Rsa, comincerà la fase 2, o di vaccinazione di massa, quando saranno vaccinati i cittadini over 60 anni, le persone con comorbidità severa, gruppi sociodemo-grafici a rischio e il personale scolastico ad alta priorità. Per accedervi, bisognerà prenotarsi con app, sms, attraverso il numero verde o anche per posta. Seguiranno, nella fase 3, il personale scolastico rimanente, i lavoratori di servizi essenziali, detenuti e luoghi comunità e persone con comorbidità moderata. Infine, nella quarta e ultima fase, toccherà al resto della popolazione che vorrà vaccinarsi contro il Coronavirus. Si ricordi che il vaccino anti covid non viene fatto sotto i 16 anni.

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