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Luca Attanasio, l'ambasciatore ucciso in Congo

In Italia le salme di ambasciatore e carabiniere uccisi in Congo: “Quella strada era sicura”

Sono arrivate questa notte le salme di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, l’ambasciatore italiano e il carabiniere uccisi in Congo durante un agguato di un gruppo armato. Ad attenderli il premier Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Con loro sull’aereo anche la moglie e le figlie di Attanasio e i familiari di Iacovacci.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Limbiate e Sonnino sono accomunate dallo stesso dolore: i due comuni, il primo nella provincia di Monza e Brianza mentre il secondo in provincia di Latina, piangono Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, l'ambasciatore italiano in Congo e il carabiniere che lo accompagnava. I due sono morti in seguito a un agguato, non ancora rivendicato da un gruppo terroristico. Mentre i due comuni annunciano lutto cittadino, nella notte sono arrivate a Roma le salme dei due italiani uccisi. Ad aspettarle all'aeroporto di Ciampino vi erano il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Assente il Presidente della Repubblica: Mattarella non ha potuto esserci infatti a causa di un disturbo vestibolare.

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Sull'aereo che ha portato le due salme in Italia anche la moglie di Attanasio e le tre figlie, che con lui vivevano a Kinshasa e alcuni dei familiari di Iacovacci, partiti appositamente da Sonnino per accompagnare il corpo dal Congo fino all'Italia. Ad accogliere i due all'aeroporto le figure istituzionali e i carabinieri del 13° reggimento Friuli Venezia Giulia, parte della seconda Brigata mobile dell'Arma, di cui Iacovacci faceva parte. Ad aspettare sulla pista anche la mamma e il papà dei due. "Ci è crollato il mondo addosso – ha dichiarato il padre dell'ambasciatore Attanasio -. Per noi la vita è finita, ma adesso bisogna pensare alle nipoti. Queste bambine avevano davanti praterie con un padre così. Ancora non sanno cosa sia successo. La moglie di Luca è distrutta dal dolore come noi". A ricordare Iacovacci, invece, è stato lo zio Marco. "Non sono in grado di parlare per il dolore. – ha spiegato quasi a giustificare, invece, un momento di strazio comune a tutti i coloro che aspettavano il rientro delle salme –  Vittorio era un bravo ragazzo come tanti altri. Amava quello che amavano un po' tutti i giovani della sua età: il calcio e la sua fidanzata".

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Nel frattempo, l'Italia si prepara a un giorno di lutto. Il presidente dell'Anci Antonio Decaro ha invitato tutti i comuni italiani ad esibire le bandiere a mezz'asta per commemorare il diplomatico e il carabiniere. L'iniziativa parte da Lambiate, il Comune in cui Attanasio era nato e cresciuto. Con loro anche i rappresentanti delle istituzioni nazionali, che hanno deciso di fare lo stesso in segno di rispetto e lutto. Il piccolo comune lombardo ha deciso di intitolare ad Attanasio anche una struttura. "Villa Medolago è una struttura che il comune ha acquistato per farne un centro culturale – spiega il sindaco Antonio Romeo – e noi abbiamo deciso di intitolarla proprio a lui". Il motivo, secondo il sindaco, risiede soprattutto nel grande legame che il diplomatico aveva con il suo paese. "L'ultimo messaggio che mi ha inviato venerdì scorso era per farci i complimenti per l'acquisto di Villa Medolago" spiega ancora il sindaco Romeo. Un epilogo, quello di Attanasio, che nessuno avrebbe mai voluto immaginare. Adesso quel messaggio sembra indicare una strada per il comune d'origine del giovane ambasciatore. Anche Sonnino ha dichiarato il lutto cittadino, come ha dichiarato il sindaco Luciano De Angelis. "Era andato a portare pace – ha affermato il sindaco – ed è stato ucciso. Ci stringiamo attorno alla famiglia".

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La strada da Goma a Rutshuru

I due italiani si trovavano sulla strada da Goma a Rutshuru quando è avvenuto l'assalto che è costato loro la vita. "Questa zona è sotto l'influenza delle Forze democratiche per la liberazione del Ruanda – fa sapere il governatore locale della provincia del North Kivu, Carly Nzanzu Kasivita, in un'intervista a Repubblica – Vivono nella boscaglia. Sono bloccati lì perché sono circondati dalle forze armate congolesi, così hanno iniziato a rapire persone per estorsione. La strada era stata classificata gialla, quindi sicura. Gli operatori umanitari possono andarci senza scorta e tornare tranquillamente". Il gruppo ribelle, secondo una prima ricostruzione dei fatti, stava cercando di rapire l'ambasciatore e il suo team per ottenre un riscatto. Quando i ranger si sono avvicinati ai criminali sparando, i rapitori hanno ucciso Attanasio. Iacovacci invece è stato trascinato con loro per circa un chilometro, poi però hanno ucciso anche lui.

L'ambasciatore Luca Attanasio
L'ambasciatore Luca Attanasio

La dinamica dei fatti

L'Onu World Food Programme ha fornito alcuni aggiornamenti sui fatti relativi alla tragica morte dei due italiani, che viaggiavano in un più ampio gruppo di sette persone. Si stavano recando a un incontro per un programma di alimentazione scolastica stilato dall'organizzazione. Nel gruppo vi erano cinque dipendenti della WFP che accompagnavano Luca Attanasio e la sua scorta Vittorio Iacovacci. I sette sono partiti da Goma verso le 9 di mattina e verso le 10:15 i due veicoli sono stati fermati da un gruppo armato. Tutti i passeggeri sono stati costretti a scendere dall'auto: l'autista Mustapha Milambo è stato ucciso in quel momento, mentre gli altri sono stati costretti sotto minaccia delle armi ad entrare nella foresta.

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Qui i ranger hanno tentato il salvataggio ed è stato ferito nel corso dello scontro a fuoco l'ambasciatore italiano Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. I due, colpiti a morte, sono morti poco dopo. Gli altri quattro ostaggi si sono salvati: si tratta del vicedirettore del WFP in Congo Rocco Leone, dell'assistente al programma di alimentazone scolastica Fidele Zabandora, dell'addetto alla sicurezza Mansour Rwagaza e dell'autista Claude Mukata.

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