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Covid 19

In Belgio medici positivi chiamati a lavorare: “È emergenza, non potete stare a casa”

A Liegi, in Belgio, dove diversi ospedali hanno chiesto ai propri medici di tornare in corsia nonostante la positività a causa della mancanza cronica di camici bianchi in un quadro di emergenza rossa per il continuo aumento di casi. Circa un quarto del personale medico infatti è rimasto contagiato e in un Paese come il Belgio, che resta uno dei più colpiti in rapporto alla popolazione, la situazione è diventata drammatica.
A cura di Antonio Palma
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Medici positivi al coronavirus ma comunque chiamati ad andare in ospedale a lavorare nonostante il grave rischio di infettare gli altri anche se asintomatici. Accade a Liegi, in Belgio, dove diversi ospedali hanno chiesto ai propri medici di tornare in corsia nonostante la positività a causa della mancanza cronica di camici bianchi in un quadro di emergenza rossa per il continuo aumento di casi. A rivelarlo alla Bbc è stato il capo dell'Associazione belga dei sindacati dei medici Philippe Devos. Circa un quarto del personale medico infatti è rimasto contagiato e in un Paese come il Belgio, che resta uno dei più colpiti in rapporto alla popolazione, la situazione è diventata drammatica.

Belgio rischia collasso del sistema ospedaliero

Devos ha riconosciuto che esiste un rischio di trasmettere il virus ai pazienti ma la richiesta di tornare al lavoro avanzata da dieci ospedali di Liegi è stata dettata dalla volontà di impedire il collasso del sistema ospedaliero in pochi giorni. A Liegi infatti ormai una persona su tre testata risulta positiva al virus con gli ospedali al collasso. In Quasi tutti centri sanitari sono stati annullati gli interventi chirurgici non urgenti ed è iniziato il trasferimento di pazienti no gravi in altre strutture.

Belgio con più alto tasso di contagi in Europa

“La situazione è catastrofica” ha spiegato il medico che lavora in un nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Liegi. Lo stesso ministro della Salute belga, Frank Vandenbroucke, ha avvertito il Paese che è in arrivo uno tsunami di infezioni, nel quale le autorità non riescono più a “tenere sotto controllo ciò che sta accadendo”. Il Belgio, oltre ad avere il più alto tasso di contagi da coronavirus in Europa, ha una elevata percentuale di letti di terapia intensiva occupati.

Nuove restrizioni anti-Covid in Belgio

Già da alcuni giorni il governo locale ha vara nuove misure anti-Covid dopo il continuo aumento di casi registrati nel Paese. Vietata la vendita di alcolici dopo le 20, con la contestuale chiusura di bar e ristoranti. A partire dalla mezzanotte e fino alle 5 del mattino c’è il coprifuoco e ogni persona può incontrare solamente una persona al di fuori del proprio nucleo familiare.

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