Il portiere 13enne picchiato dal papà è stato squalificato per un anno per la rissa in campo

È stato sanzionato con una pesantissima squalifica di un anno il portiere tredicenne del Volpiano Pianese aggredito e preso a pugni dal papà di un avversario durante una rissa scoppiata in campo dopo una partita di un torneo under 14 a Collegno, in provincia di Torino. È la decisione del giudice sportivo Roberta Lapa della Lega Nazionale Dilettanti.
Una decisione attesa da calciatori e squadre dopo quanto accaduto domenica scorsa durante il torneo super Oscar le cui immagini hanno fatto il giro dei social scatenando indignazione e polemiche. Il ragazzo, finito poi in ospedale con zigomo e malleolo fratturati, è stato ritenuto dal giudice sportivo uno dei protagonisti della rissa che ha preceduto poi il gesto più eclatante e sconcertante, quello dell'invasione di campo del papà di un avversario che lo ha picchiato.
"Pugni e manate a un avversario steso a terra"
Secondo la giustizia sportiva, il tredicenne sarebbe tra coloro che avrebbero innescato la rissa alla fine della partita tra Volpiano Pianise e Carmagnola insieme ad un altro minore dell'altra squadra, anche lui squalificato per un anno per gli stessi motivi. Il portiere del Volpiano è stato squalificato fino al 4 settembre 2026 perché, "assumeva una condotta violenta ed antisportiva innescando una rissa e colpendo con manate e pugni il fianco e la schiena di un giocatore avversario, steso sul terreno di gioco. Condotta, questa, che dava adito ad un ulteriore atto di violenza posto in essere da soggetto non presente in distinta, che entrava arbitrariamente ed indebitamente sul terreno di gioco".
Si è spenta così la speranza del minore che avevo detto di voler tornare immediatamente sui campi di calcio appena ristabilitosi dalle ferite riportate nell'aggressione. Secondo il giudice sportivo, infatti, "la gravità della condotta violenta assunta dai ragazzi in età giovanissima è tale da inficiare i sani principi dello Sport".
Anche l'avversario del Carmagnola "assumeva una condotta violenta ed antisportiva prendendo parte attiva alla rissa innescata dall'avversario, colpendo a sua volta, con un pugno la nuca di un giocatore della squadra antagonista. Tale comportamento aumentava l'animosità dei presenti sul terreno di gioco, favorendo l'ingresso in campo di persona non presente in distinta" spiega il giudice. Squalificato fino a marzo 2026 infine anche un dirigente del Volpiano, "perché in qualità di rappresentante della società anziché intervenire per sedare gli animi, assumeva una condotta violenta, malmenandosi con persona non presente in distinta, entrata sul terreno di gioco".
I video della rissa e le versione dei due genitori
Nei video di quelle terribili scene che sono stati diffusi online, si vede il tredicenne che colpisce il portiere dell'altra squadra innescando poi la baruffa prima di essere aggredito a sua volta dalla genitore. “Era iniziata come una zuffa da ragazzini. Uno spintone, qualche parola di troppo, un pugno volato e mio figlio che ha risposto. Cose che succedono a quell'età, lo sport è anche questo: si litiga, ci si scalda, poi si torna a casa e si pensa già alla prossima partita. Avrebbe dovuto finire lì. Invece no. Io, mingherlino, contro quella montagna alta due metri che prendeva a pugni mio figlio. Ho temuto che lo uccidesse, si è scagliato contro mio figlio dandogli tre pugni e purtroppo da papà, ma penso che tutti lo avrebbero fatto, mi son scagliato pure io contro di lui" aveva raccontato il padre del 13enne
"Mi dispiace e chiedo scusa. So di aver dato un pessimo esempio. L'ho fatto per difendere mio figlio, ma le cose non sono andate come vengono raccontate. La paura e l’istinto hanno prevalso sulla ragione. Ho agito per difendere mio figlio a terra, ma non è l’esempio che avrei voluto dargli. Ho visto mio figlio a terra, colpito da più avversari: ho avuto la percezione di un’azione violenta ai suoi danni, non di un semplice diverbio sportivo. Da qui, la paura e l’istinto mi hanno fatto fare quello che non rifarei. Il mio ragazzo è stato aggredito e io ho reagito male, andando oltre" aveva raccontato invece il genitore che ha aggredito il 13enne