Il padre di Abdou, morto a 13 anni nel Tanaro: “Si chiarisca quello che è successo nel fiume”

A più di sette mesi dalla scomparsa di Abdou, il tredicenne trascinato dal Tanaro a Verduno il 22 aprile scorso, la famiglia continua ad attendere verità e giustizia. "Andremo in tribunale per il processo al ragazzo che potrebbe essere il responsabile della morte del nostro Abdou. Al momento è tutto fermo, ma noi confidiamo che il giudice possa fare chiarezza su quello che è successo", ha dichiarato il padre, Khadrim, residente a Bra con la moglie e i figli e da anni impiegato in un’azienda locale.
Il caso, inizialmente trattato come un incidente, ha preso un’altra direzione dopo l’analisi dei telefoni dei tre minorenni che quel giorno erano con Abdou sulla cosiddetta “spiaggia dei cristalli”. Secondo gli inquirenti, il gruppo – in gita sulle colline delle Langhe durante l’ultimo giorno delle vacanze pasquali – avrebbe discusso per un presunto debito di 50 euro. Le testimonianze raccolte nell’incidente probatorio indicano che, nonostante Abdou avesse urlato di non saper nuotare, uno dei ragazzi lo avrebbe spinto in acqua. Il fiume, ingrossato dalle piogge, lo trascinò via in pochi istanti. Le massicce ricerche non restituirono mai il corpo: dopo una settimana furono interrotte.
Il presunto responsabile, oggi sedicenne, è figlio di una famiglia di origine nordafricana residente a Bra. Fin dall’inizio ha negato la ricostruzione accusatoria, ma sarebbe stato smentito dagli altri due ragazzi presenti. La Procura dei minori di Torino ha disposto il giudizio immediato; la difesa ha chiesto il rito abbreviato. "Siamo in attesa che venga fissata l’udienza a Torino", spiega in un'intervista a La Stampa l’avvocato Piermario Morra, che assiste l’imputato insieme al collega Giuseppe Vitello. Il giovane si trova ai domiciliari in una comunità protetta.
Morra chiarisce la posizione della difesa: "Pur avendo massima attenzione al dolore della famiglia" del tredicenne morto, "devo sottolineare che il mio assistito nega qualsiasi addebito. Essendo però stato emesso un decreto giudiziario immediato, abbiamo fatto richiesta del rito abbreviato, per cui il giovane rinuncia al contraddittorio dibattimentale e accetta che la decisione sia presa sulla base del fascicolo delle indagini preliminari, arricchito dagli incidenti probatori". Il legale prevede che il processo "sarà celebrato nelle prime settimane del nuovo anno".
Intanto, la famiglia di Abdou resta sospesa nell’attesa più dolorosa. "Siamo sempre in attesa che l’acqua ci restituisca il corpo di Abdou per potergli dare una degna sepoltura e avere una tomba su cui piangerlo. Ringraziamo tutti coloro, che anche a settembre, hanno ripreso le ricerche in Tanaro", conclude il padre.